ALCUNI CONSIGLI PER FAMILY DAY 30 GENNAIO 2016
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- Pubblicato Mercoledì, 27 Gennaio 2016 00:07
ALCUNI CONSIGLI PER FAMILY DAY 30 GENNAIO 2016
CIRCO MASSIMO -‐ ROMA “DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI”
A tutti coloro che il # 30gennaio2016 saranno al Circo Massimo di Roma per il #familyday nazionale promosso dal comitato “Difendiamo i Nostri Figli” alcuni suggerimenti che vi chiediamo di tenere ben presenti:
1) EVITARE I PROTAGONISMI
E' probabile che a margine della manifestazione vi siano dei contestatori e/o attivisti. Non possono quindi escludersi a priori, possibili cori, striscioni, ostentazioni plateali, provocazioni. Nella peggiore delle ipotesi (auspichiamo nel buon senso di tutti), eventuali frasi forti, o addirittura insulti. In passato in altre manifestazioni, si sono verificati anche lanci di oggetti (es. uova o pomodori) ecc. Dovrebbero comunque esserci le forze dell'ordine per farvi fronte.
Va detto tuttavia, che spesso alcuni manifestanti agiscono in maniera più nascosta e talvolta subdola.
Potrebbero cercare di intervistarvi e/o filmarvi prima o dopo la manifestazione, con atteggiamento all'inizio pacato, come fossero semplici curiosi o giornalisti.
Ebbene, EVITATE di rilasciare dichiarazioni, che potrebbero essere strumentalizzate o distorte.
UNA SOLA risposta sbagliata può delegittimare l'intera manifestazione, quindi è essenziale, se cercano di avvicinarvi, anche se vi sentite la persona più preparata della terra su tematiche relative a “famiglia”, “adozioni”, “uteri in affitto”, "gender" e altro, RIFIUTARSI cortesemente ma decisamente di rilasciare interviste e rimandare, semmai, ai portavoce ufficiali. La tecnica del giornalista (specie improvvisato) è l’insistenza. E voi insisterete nel rifiutare cordialmente.
2) RIMANETE IN GRUPPI
Il secondo consiglio è di rimanere in gruppo, sia prima che dopo l'evento. E’ importante. Anche tra i contestatori più onesti e moderati, può sempre nascondersi qualche persona troppo esaltata sulla quale il fenomeno di “massa” fa scattare meccanismi aggressivi.
3) ORGANIZZATEVI IN GRUPPETTI
Il terzo consiglio è di organizzarvi a gruppetti di due o tre persone -‐ che saranno d'accordo con quanto stiamo per dire -‐ e scambiarvi recapiti anche telefonici per tutelarvi meglio.
Qualora nel corso della manifestazione, certi gesti o fatti “eccedano” e sconfinino in ipotesi di reato ovvero in altre forme di illecito anche civile (si pensi a percosse, minacce, lancio di oggetti, ingiurie dirette a una persona) si potrà vagliare o la querela o l’azione risarcitoria.
Inoltre, è probabile che il giorno dopo la manifestazione, sulla stampa e su certi siti internet, possano apparire commenti sulla manifestazione pieni di offese tipo "fascisti", "omofobi", "catto-‐talebani" ecc. Talvolta, questi vengono anche affiancati da fotografie che taluno, potrebbe farvi anche se non ve ne accorgete, durante l’evento.
Ebbene, esistono una serie di illeciti civili o talvolta di rilievo penale per i quali si può procedere nei confronti degli autori. Siamo a vostra disposizione.
L’unione fa la forza. E NOI, A ROMA, CI SAREMO !
CONTRO L’ABOMINEVOLE BATTAGLIA PER INCENTIVARE L’ABORTO CHIMICO A DOMICILIO CON IL PRETESTO DELLA PANDEMIA
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- Pubblicato Giovedì, 23 Aprile 2020 11:26
COMUNICATO STAMPA DEL 21 APRILE 2020 – ABORTO CHIMICO
CONTRO L’ABOMINEVOLE BATTAGLIA PER INCENTIVARE L’ABORTO CHIMICO A
DOMICILIO CON IL PRETESTO DELLA PANDEMIA
L’Associazione Giuristi per la Vita
accoglie e aderisce alla campagna CONTRO l’aborto chimico a domicilio effettuato mediante pillola RU-486 attraverso operazioni di Tele-medicina da remoto o per via telefonica, richiesto con una lettera ai governi europei da parte di ONG nazionali ed internazionali capeggiate da Save the Children, Amnesty International, Human Rights Watch, Planned Parenthood, la sigla sindacale CGIL, le associazioni femministe Non Una di Meno, LAIGA, personaggi pubblici come Roberto Saviano, Laura Boldrini, Valeria Fedeli, Lea Melandri, Marco Cappato, Livia Turco Occorre porre una debita premessa: l’aborto è sempre e solo soppressione di una vita umana innocente senza se e senza ma. Con tale lettera, invero, le suddette ONG puntano a:
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incrementare l’aborto fai-da-te tornando ad aborti praticati in ambiente domestico, che ricordano le “antiche pratiche” degli aborti clandestini, tanto vituperati dalla classe politica che volle l’introduzione della famigerata legge 194/1978 - aumento del tasso di mortalità causato dalla RU-486, di 10 volte superiore all’aborto chirurgico;
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obbligo per la paziente, in caso di aborto incompleto con RU-486, di recarsi tempestivamente al Pronto Soccorso per la revisione della cavità uterina, aggravando rischi di contagio per il Covid-19 e con una totale violazione dei diritti del personale sanitario obiettore che sarà costretto a completare l’uccisione del bambino, ancorato all’utero materno;
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aumento esponenziale dei sintomi da Sindrome Post Aborto, per la visione diretta del corpicino espulso già dotato di fisionomia umana ben distinguibile;
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bypassare l’obbligo dei 7 giorni di riflessione previsti dalla legge 194/78, portando medici abortisti a compiere, di fatto, un falso ideologico per forzare e accelerare la procedura di aborto;
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non poter applicare le procedure a base di progesterone per contrastare gli effetti della pillola abortiva qualora la gestante se ne dovesse pentire.
Invitiamo chiunque sia a favore della Vita e contro questo scempio, ad aderire a tale campagna di intervento insieme ad altre associazioni Pro Life e a sensibilizzare sul tema quanti più cittadini possibili e a contattarci per l’adesione alla seguente mail: giuristiperlavita @ gmail.com
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Il Segretario Avv. Filippo Martini
COMUNICATO STAMPA DEI GPV SULLE PROPOSTE DELL'OUA A FAVORE DELLE ADOZIONI DEI MINORI DA PARTE DELLE FAMIGLIE OMOGENITORIALI
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- Pubblicato Mercoledì, 22 Giugno 2016 13:09
COMUNICATO STAMPA
L’OUA in Commissione Giustizia sostiene modifiche su affidamento e adozione minori
(in favore delle coppie omosessuali)
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura è “per legge la diretta emanazione del Congresso Nazionale Forense, l’espressione del voto e della partecipazione di ogni singolo avvocato di ogni Foro italiano, nella quale confluiscono le istituzioni e associazioni forensi, al fine di esprimere le posizioni dell’avvocatura sui temi più importanti della giustizia e della professione, nel rispetto dell’autonomia di ciascuna componente. È l’unico soggetto politico che rappresenta l’avvocatura nella sua interezza, ponendosi come interlocutore delle istituzioni” (http://www.oua.it/chi-siamo/) In data 14 giugno 2016 l’OUA ha emanato un comunicato stampa nel quale informava, in sintesi, che una delegazione dello stesso aveva depositato in commissione giustizia un documento di osservazioni nel quale proponeva delle modifiche alla vigente legge sulle adozioni, sì da legittimarle anche in favore delle famiglie c.d. omogenitoriali (qui il testo http://www.oua.it/comunicato-stampa-adozioni-lorganismo-unitario-dellavvocatura-in-audizione-ieri-in-commissione-giustizia-della-camera-servono-risposte-legislative-immediate-per-garantire-i-minori/ ). Sorprendono alquanto le affermazioni che sorreggono la tesi espressa dall’OUA il quale, prescindendo da previ studi di rigore scientifico anzi, ponendo tale carenza quale presupposto argomentativo dei propri assunti (in sostanza: se non ci sono studi che provano un danno ai bambini che male c’è ?) ne trae l’incredibile corollario per cui, in una sorta di bilanciamento d’interessi, con tali adozioni si realizzerebbe un vantaggio per ambo le parti senza reciproco pregiudizio. Risulta invero che studi e rilievi scientifici attestino proprio il contrario affermando l’essenzialità della differenza sessuale in capo ai genitori (recentemente, Di Mauro presidente società italiana pediatria preventiva e sociale, Zocconali presidente nazionale sociologi. Studi di Mark Regnerus. Articolo di Loren Marks su “Social Science Research” in cui passa in rassegna gli studi citati dall’APA in un dossier del 2005 dedicato alla genitorialità gay e lesbica. Evitiamo per ragioni di evidente spazio di citare la copiosissima letteratura scientifica straniera). I Giuristi per la Vita ritengono pertanto che il “vantaggio” di tali ipotizzate forme adottive è univoco e diretto solamente a soddisfare i desiderata degli adulti, il tutto a detrimento del primario interesse dei bambini a crescere con un papà ed una mamma ed a svantaggio altresì, delle molteplici coppie da tempo in lista d’attesa per le adozioni. I soci avvocati dell’associazione Giuristi per la Vita, si dissociano fermamente dall’OUA e dalle affermazioni di cui al citato comunicato stampa.
Il Presidente – Avv. Gianfranco Amato
Il Segretario – Avv. Filippo Martini
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COMUNICATO STAMPA - I GIURISTI PER LA VITA SOSTENGONO ED ASSISTONO LA DOTTORESSA SILVANA DE MARI
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- Pubblicato Venerdì, 13 Gennaio 2017 15:55
COMUNICATO STAMPA
I GIURISTI PER LA VITA
SOSTENGONO ED ASSISTONO LA DOTTORESSA SILVANA DE MARI
La dottoressa Silvana De Mari ha conferito incarico ad alcuni avvocati dell’associazione Giuristi per la Vita per essere assistita a fronte dell’esposto che i legali di Gay Lex intendono proporre nei suoi confronti avanti all’ordine dei medici nonché per la grave diffamazione subita a seguito di tale annuncio.
La De Mari è un noto medico chirurgo e psicoterapeuta, che afferma verità scientifiche ed opinioni evidentemente molto scomode per la “comunità Lgbt”.
Quelle di seguito riportate, sono solo alcune delle numerose dichiarazioni rinvenute sui siti e sui profili social di Gay Lex nonché di attivisti e sostenitori di tale associazione: «Silvana De Mari, "chirurga e psicoterapeuta" a Torino. Pubblicamente asserisce che l'omosessualità è un disturbo possibile da curare, a partire dalla castità. Che nelle endoscopie anali effettuate sugli omosessuali ha visto condizioni "spaventose" malattie "devastanti". Rammentiamo alla dottoressa Mari che il giuramento di "Ippocrate" che lei ha pronunciato diventando medico recita testualmente: "di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità,
condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario". Dopo le vostre segnalazioni, GAY LEX scriverà all'Ordine dei Medici per chieder'IMMEDIATA SOSPENSIONE del titolo che la De Mari esercita contro quel giuramento e contro idiritti dei pazienti omosessuali"».
Ancora, così incalza il profilo facebook di Gay Lex: «Non solo frasi gravissime sull'omosessualità ma anche proclami contro la gpa, frasi assurde sul ruolo delle donne e inneggiamenti alle teorie riparative: per questo la dottoressa De Mari va sospesa e manderemo esposto all'Ordine dei medici !».
Non si possono sottacere inoltre, le frasi estrapolate da altro social in cui si afferma in tono velatamente minaccioso che «Ci pare evidente che la dott.ssa abbia bisogno di un periodo di “riposo”. Immediato, forzato, a tempo indeterminato».
Da ultimo, si segnala il post di un attivista di Gay Lex: «Non è pensabile che si possa utilizzare la propria professione di medico per diffondere teorie anti-scientifiche e discriminatorie. E' grave e pericoloso per i pazienti che entrano in contatto con questo medico, e in più infanga l'intera categoria". Per questo - dopo decine di segnalazioni - come Gay Lex abbiamo deciso di mandare un esposto all'Ordine dei medici!».
Trattasi di affermazioni molto gravi e profondamente lesive della dignità e della professionalità della dottoressa De Mari la quale si tutelerà e sarà assistita in tutte le competenti sedi.
Per Associazione Giuristi per la Vita
Segretario avv. Filippo Martini
COMUNICATO STAMPA DEI GPV SUL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE AVVIATO NEI CONFRONTI DELLA DOTTORESSA SILVANA DE MARI
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- Pubblicato Venerdì, 13 Gennaio 2017 15:55
COMUNICATO STAMPA 18.01.2017
Dott.ssa Silvana De Mari
La dottoressa Silvana De Mari apprende oggi dalle colonne del quotidiano “La Stampa” on line (articolo del 18.1.17 ore 13.06 del dott. Alessandro Mondo) che verrà avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Ad annunciarlo è lo stesso presidente dell’ordine dei medici, dottor Guido Giustetto il quale stando ai virgolettati dell’articolo così avrebbe dichiarato: «Personalmente quelle della dottoressa, che non conosco, le giudico come affermazioni che non corrispondono a ciò che oggi pensa la Medicina. Del resto lo riconosce anche lei, sostenendo di non essere politicamente corretta. Diciamo che la sua posizione non è nel perimetro delle conoscenze scientifiche».
Continua il presidente affermando, sempre stando ai riferimenti della Stampa, che «Apriremo il procedimento disciplinare, convocandola e chiedendole spiegazioni - spiega Giustetto - Il mondo è pieno di medici che dicono cose strane... La cosa ci interessa nella misura in cui può creare problemi alla salute pubblica e mettere in cattiva luce la professione medica. Oltretutto, e questo ci preoccupa, lei mette un peso particolare sulla sua professione». Insomma – così chiosa l’articolo – netta presa di distanza e al tempo stesso piedi di piombo in attesa di decidere come comportarsi: «In questa fase dobbiamo capirne di più».
Alcune considerazioni sono d’obbligo.
Stupisce che sia il quotidiano “La Stampa”, ancora prima della diretta interessata, ad apprendere la notizia inerente il procedimento disciplinare in corso. L’esordio dell’articolo “La convocazione è già scattata” fa senz’altro pensare ad un fatto già avvenuto, ma non ancora verificabile posto che ad oggi la De Mari non ha ricevuto nulla. Vedremo quindi se e quando riceverà siffatta convocazione e se le tempistiche collimano con quelle dettate da “La Stampa”.
Sorprende di più che il presidente del Collegio che dovrebbe sovrintendere al giudizio disciplinare, evidenzi ed anticipi alla Stampa ancor prima della fase pre-procedimentale le proprie valutazioni sulla vicenda.
Appare grave, infine, che egli asserisca testualmente che le affermazioni della dottoressa De Mari “non corrispondono a ciò che oggi pensa la Medicina”.
I Giuristi per la Vita ribadiscono che la dottoressa si difenderà in tutte le sedi in cui sarà eventualmente convocata e valuterà certamente di proporre formale querela contro chi e coloro che stanno fomentando una campagna gravemente diffamatoria e persecutoria nei suoi riguardi.
Per Associazione Giuristi per la Vita
Segretario avv. Filippo Martini
COMUNICATO STAMPA - IL GRANDE BLUFF DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA - Vicenda ospedale San Camillo di Roma: medici, potete e dovete obiettare ! -
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- Pubblicato Sabato, 25 Febbraio 2017 16:44
COMUNICATO STAMPA - IL GRANDE BLUFF DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA
- Vicenda ospedale San Camillo di Roma: medici, potete e dovete obiettare ! -
I Giuristi per la Vita invitano i medici, che hanno partecipato e vinto il concorso indetto dall’ospedale San Camillo di Roma sulla base del bando qui pubblicato (http://www.scamilloforlanini.rm.it/concorsi/allegati/c000109/1%20bando.pdf), ad esprimere liberamente e secondo la propria sensibilità ovvero credo etico – morale l’obiezione di coscienza.
Il bando non esplicita affatto che sia “vietato” l’esercizio dell’obiezione di coscienza.
Nel bando si afferma che esso è finalizzato per la "istituzione di 1 posto di dirigente medico disciplina Ostetrica e Ginecologia (da destinare al settore del Day Hospital e Day Surgery) per l'applicazione della Legge 194/1978 - interruzione volontaria della gravidanza".
Non viene rinvenuto in alcuna parte dello stesso una preclusione per gli obiettori, o degli specifici limiti di accesso per i soli non obiettori.
Pertanto, “l’applicazione della legge 194/1978” (come afferma il bando) legge appunto denominata “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” implica l’applicazione del suo testo integrale, ivi compreso l’articolo 9 che prevede appunto l’obiezione di coscienza da esercitarsi entro un mese dall’assunzione, o con effetto dopo un mese dal suo libero esercizio regolarmente comunicato all’autorità competente.
Sarebbe per contro incredibile e richiederebbe l’intervento dei sindacati in massa, l’operato di un’azienda pubblica che, assunto un lavoratore, lo licenziasse entro breve termine per il sol fatto che costui abbia esercitato un proprio diritto previsto dalla legge e di rilevanza costituzionale, anzi, addirittura pregiuridica.
I Giuristi per la Vita conformemente al loro statuto, sin da ora dichiarano la propria disponibilità ad assistere qualunque medico discriminato per il sol fatto di essere stato assunto ed avere esercitato il proprio diritto di obiezione.
Per l’ associazione Giuristi per la Vita
Segretario avv. Filippo Martini
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