ADOZIONE AD UNA COPPIA DI LESBICHE: LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEI MINORI DI ROMA HA VIOLATO LA LEGGE
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- Pubblicato Sabato, 06 Settembre 2014 12:35
COMUNICATO STAMPA 26-2014
La sentenza del Tribunale dei Minori di Roma n.299 del 30 agosto 2014 che ha autorizzato la prima adozione ad una coppia di lesbiche segna il passaggio, pericolosamente eversivo, dalla “giurisprudenza creativa” alla “giurisprudenza contra legem”.
Qui non si tratta più di supplire l’asserita inerzia del legislatore, ma di violare espresse e tassative disposizioni di legge.
Nel caso di specie, infatti, i giudici romani hanno infranto la norma chiara e inequivoca dell’art. 44 della legge sull'adozione del 4 maggio 1983, n. 184, come modificata dalla legge 149 del 2001, il quale , il quale stabilisce le eccezioni alla regola secondo cui i bambini possono essere adottati solo da un uomo e da una donna uniti in matrimonio.
Il Tribunale dei minorenni ha volutamente ignorato – e quindi violato – la disposizione del citato art. 44 nel punto in cui prevede che la richiesta di adozione possa venire anche da persona non coniugata che è legata al minore da «preesistente rapporto stabile e duraturo», solo quando il minore è orfano sia di padre che di madre, circostanza che nel caso di specie non ricorre (quantomeno per la madre).
NONCICLOPEDIA DENUNCIATA PER OFFESE ALLA RELIGIONE
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- Pubblicato Sabato, 06 Settembre 2014 18:26
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) hanno presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma contro il sito web “NONCICLOPEDIA”, -- enciclopedia online in lingua italiana nata il 3 novembre 2005 come versione satirica di Wikipedia, di cui condivide la medesima struttura (server e software MediaWiki), -- per alcune inqualificabili espressioni contenute nello stesso sito, le quali, travalicando il limite di un livello di volgarità oscena e sacrilega difficilmente concepibile, integrano il reato di offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, previsto e punto dall’art.403 del Codice Penale.
Ci asteniamo dal riprodurre in questo comunicato stampa le frasi incriminate, limitandoci a riferire che viene fatta risalire alla Madonna l’“invenzione” della pratica erotica della fellatio, mentre Gesù Cristo, visitato nel Santo Sepolcro da Maria Maddalena, viene dileggiato con l'attribuzione di un'erezione sessuale.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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(ATTENZIONE: contenuti sessuali espliciti)
I GIURISTI PER LA VITA SOLIDALI CON S.E. MONS. TOMMASO GHIRELLI, VESCOVO DI IMOLA
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- Pubblicato Venerdì, 12 Settembre 2014 15:19
COMUNICATO STAMPA 27-2014
I Giuristi per la Vita hanno appreso dai giornali e, in particolare, dalle pagine de “Il Nuovo Diario Messaggero” del 7 e dell’11 settembre del 2014 le parole con cui Sua Eccellenza Mons. Tommaso Ghirelli Vescovo di Imola, invita le autorità religiose ad “alzare la voce” e a “mobilitare tutti gli uomini di buona volontà” con l’aiuto dello Spirito Santo, per prendere ferma posizione di contrasto e di condanna, verso le atroci persecuzioni perpetrate nel vicino Medio Oriente ai danni di altre minoranze religiose, in particolare Cristiane.
Esprimono pieno appoggio e sostegno a Sua Eccellenza e al coraggio dimostrato in tempi in cui ognun tace tali e tante atrocità che pongono in ginocchio l’uomo, ne calpestano la dignità e la minima espressione di libertà.
Di contro, fermamente contestano le prese di posizione critiche di coloro che, dall’alto di un piedistallo dorato, disquisiscono nei salotti “buoni” in pieno stile politically correct, sentenziando chi può e chi non può parlare, per malcelati intenti ideologici e di cieco odio verso la Chiesa Cattolica ed i suoi esponenti. Il tutto peraltro, senza scomodare minimamente l’intelletto al fine di ricercare quei minimali e fondati principi giuridici e prima ancora di civiltà, facenti leva sul giusto principio di reciprocità che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) tutelare chi si trova ed opera cristianamente negli Stati a predominanza islamica.
Non di meno censurabili, sotto il profilo della sacrosanta “libertà di espressione”, sono le incredibili parole espresse dal presidente della Casa della cultura islamica imolese, Mohamed Sabir, laddove invita Sua Eccellenza a “ritirare le sue inopportune dichiarazioni”.
Certo, è giusto, lavoriamo tutti per la pace e per la giustizia e facciamolo ininterrottamente.
Ma poniamoci una domanda: quando l’Isis, per citare una sola cellula fondamentalista in forte espansione, intenderà imporre il califfato e la Jihad anche in Europa (che per ora ne è “solo” circondata), cosa troverà di fronte ? Senza una tempestiva presa di coscienza sarà un’Europa povera, vuota, piena di uomini dispersi e vaganti nel buio “illuminato” e priva di ogni ideale da difendere.
IL PRESIDENTE E I CONSIGLIERI DI ZONA
Avv. Gianfranco Amato
Avv. Filippo Martini – Avv. Gabriele Fanti – Avv. Gian Paolo Babini
PER IL CONSIGLIO DI STATO LA "PILLOLA DEL GIORNO " POTREBBE ESSERE ABORTIVA
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- Pubblicato Sabato, 13 Settembre 2014 10:07
COMUNICATO STAMPA
Il 29 maggio 2014 la Sezione Terza-quater del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con l’ordinanza n. 2407/2014, ha respinto la richiesta di sospensione degli effetti del provvedimento dell’AIFA sul farmaco Norlevo, la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, affermando che «non sussistono, sotto il profilo del fumus, i presupposti per l’accoglimento della proposta istanza cautelare avuto presente, in linea con quanto evidenziato dalle resistenti amministrazioni, che recenti studi hanno dimostrato che il farmaco Norlevo non è causa di interruzione della gravidanza». Questo il giudizio tranchant e lapidario dei giudici amministrativi di primo grado.
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus hanno deciso di impugnare quell’ordinanza avanti il Consiglio di Stato. Ieri, 11 settembre, a Palazzo Spada si è tenuta l’udienza di discussione. I giudici di secondo grado hanno emesso l’ordinanza n.4057/2014, dimostrando una maggior capacità riflessiva rispetto ai colleghi del TAR. Per comprenderlo basta leggere il seguente passo del provvedimento:
«Considerato che la questione coinvolge aspetti complessi anche sul piano tecnico, che non possono essere adeguatamente approfonditi in una fase cautelare e che in particolare devono necessariamente essere chiariti in sede di merito le seguenti questioni: - se l’affermazione contestata dalle appellanti (“Non può impedire l’impianto nell’utero di un ovulo fecondato”) nel foglio illustrativo per gli utenti sia coerente con i risultati degli studi sottostanti da riportare nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, strumenti di primaria rilevanza per l’informazione del medico; - se il documento impugnato derivi da una modifica di autorizzazione all’immissione in commercio di un medicinale correttamente rilasciata secondo la procedura di reciproco riconoscimento che coinvolge le valutazioni di più autorità sanitarie nazionali in ambito comunitario; - se in tal caso sussistano le fondate ragioni di tutela della salute pubblica – richieste dalla direttiva CE 2001/83 (CE – per rifiutare quanto deciso a livello comunitario; - se deve attribuirsi rilevanza al recente comunicato del 24 luglio dell’Agenzia europea dei medicinali secondo il quale i medicinali a base di“levonorgestrel” agiscono bloccando e/o ritardando l’ovulazione, senza fare alcun riferimento a effetti sull’impianto nell’utero dell’ovulo fecondato».
Nulla di scontato, quindi, sul piano scientifico, come pareva invece ai giudici di primo grado. Se è vero che il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento poiché la complessità della vicenda non consente una decisione nella fase cautelare, è altrettanto vero che l’ordinanza di ieri, in realtà, riapre i giochi e rimette in discussioni le granitiche certezze scientifiche dei magistrati del TAR Lazio. L’Aifa non potrà più trincerarsi dietro l’apodittica affermazione secondo cui «il farmaco Norlevo non è causa di interruzione della gravidanza», assunto sbrigativamente fatto proprio dai giudici amministrativi romani. Almeno su questo punto il Consiglio di Stato pare inequivocabilmente chiaro.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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PRESENTATA DENUNCIA PENALE PER LA MOSTRA “S.A.L.I.G.I.A.” di TORINO
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- Pubblicato Martedì, 23 Settembre 2014 10:13
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) hanno presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti degli organizzatori e di tutti coloro che hanno concorso all’esposizione del manifesto offensivo che pubblicizza la mostra d’arte omosessualista dal titolo “S.A.L.I.G.I.A.” (acronimo dei sette vizi capitali), organizzata dall’International Art LGBTE, che si svolge a Torino dall’8 settembre al 17 ottobre 2014, presso l’ex Manifattura Tabacchi.
Tale manifesto, infatti, raffigura una donna obesa completamente nuda che schiaccia col piede alcune immagini religiose, costituite in particolare da icone di Gesù Cristo e della Madonna.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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TRASCRIZIONE DEI MATRIMONI TRA OMOSESSUALI CONTRATTI ALL'ESTERO: PRESENTATO ESPOSTO CONTRO IL SINDACO DI EMPOLI
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- Pubblicato Giovedì, 02 Ottobre 2014 00:25
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) hanno presentato un esposto al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Firenze contro il decreto n.33 del 15 settembre 2014 emesso dal Sindaco di Empoli, Brenda Barnini, con cui è stata disposta la possibilità di trascrizione dei matrimoni stipulati all’estero tra omosessuali.
Nell’esposto di chiede al Ministro dell’Interno, ed in particolare al Prefetto di Firenze, di voler tempestivamente intervenire secondo le proprie competenze e i doveri ex lege loro incombenti, adottando i relativi provvedimenti, al fine di ripristinare la legalità ed il puntuale rispetto delle norme imperative di ordine pubblico disinvoltamente violate dal primo cittadino di Empoli.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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