"Fermiamo la legge contro l'omofobia" - Rassegna stampa
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- Pubblicato Giovedì, 18 Luglio 2013 14:17
L'appello dei "Giursiti per la Vita" nei media
Siti internet che aderiscono alla campagna - La Nuova Bussola Quotidiana
Criticare le nozze omosessuali può diventare un reato (l'articolo, pur non citando i GpV, richiama le loro argomentazioni) - Liberoquotidiano.it del 10/7/13
Criticare le nozze gay diventerà reato? Fermiamo la legge sull’omofobia - Tempi.it 11/7/13
Un appello per fermare la proposta di legge contro l’omofobia - Vatican Insider 12/7/13
Appello per fermare la proposta di legge contro l'omofobia: firma e fai firmare - Gloria.tv 12/7/13
Legge contro l'omofobia o contro la libertà - Blog di Giuliano Gozzo - 13/7/13
No alla legge sull'omofobia - Osservatorio Internazionale Cardinal Van Thuan sulla Dottrica sociale della Chiesa 13/7/13
Nella legge contro l’omofobia all’esame del Parlamento la posta in gioco e’ molto alta - Osserv. Intern. Cardinal Van Thuan 15/7/13
Notiziario Tele Pace del 16/7/2013 - Intervista all'Avv. Gianfranco Amato
FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA
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- Pubblicato Giovedì, 11 Luglio 2013 12:28
La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato il testo base del DDL contro l’omofobia e la transfobia, testo che andrà all’esame dell’Aula il prossimo 22 luglio. Il termine per gli emendamenti scade martedì 16 luglio. In previsione di tale importante passaggio parlamentare, i Giuristi per la Vita lanciano un appello per fermare questa iniziativa legislativa, che rischia seriamente di avere gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21) e alla libertà religiosa (art.19).
Dal punto di vista pratico, infatti, l’approvazione delle norme contro l’omofobia e la transfobia potrebbe determinare l’incriminazione, ad esempio, di tutti:
1. coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il “matrimonio” gay;
2. coloro che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino a coppie omosessuali, atteso che, secondo l’approccio ideologico appena recepito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, non ammettere una coppia gay al matrimonio costituirebbe discriminazione motivata dall’identità sessuale;
3. coloro che pensassero di organizzare una campagna di opinione per contrastare l’approvazione di una legge sul “matrimonio” gay;
4. coloro che pubblicamente affermassero che l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione», citando le Sacre Scritture (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.);
5. coloro che pubblicamente dichiarassero che gli atti compiuti dagli omosessuali «sono intrinsecamente disordinati», in virtù del proprio credo religioso (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana),
6. coloro che pubblicamente sostenessero che gli atti compiuti dagli omosessuali sono «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all’atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (art. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica);
Le norme che si intendono approvare rispondono ad una mera prospettiva ideologica, del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per i tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla propria dignità personale. La proposta di legge sull’omofobia, pertanto, non merita di entrare nel nostro ordinamento.
Opporvisi non è una battaglia di retroguardia, tesa a garantire chissà quale privilegio o quale ingiustificata impunità, ma significa battersi contro il rischio di una pericolosa violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nel quadro costituzionale vigente. La cronaca, del resto, mostra ampiamente cosa accade nei Paesi europei in cui è già prevista una legge contro l’omofobia: basti guardare al Regno Unito ed alla famigerata Section 5 del Public Order Act.
Per questo, i Giuristi per la Vita si appellano ai parlamentari della Repubblica italiana, e a tutti gli uomini di buona volontà, affinché venga scongiurato il rischio dell’introduzione di una simile normativa nel nostro ordinamento giuridico.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
All'appello aderiscono CulturaCattolica.it, La Nuova Bussola Quotidiana, Tempi.it
Le firme si raccogono cliccando su uno dei seguenti link:
http://www.lanuovabq.it/it/sottoscrizioneCampagnaRaccoltaFirme.php
http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=17&id_n=33419#.Ud8Prqyt3X8
Per scaricare il progetto di legge (testo originario), clicca qui
Leggi qui il nuovo testo del disegno di legge
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Obiezione di coscienza, giuristi contro la CGIL
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- Pubblicato Sabato, 22 Giugno 2013 00:10
di Gianfranco Amato
Saranno i Giuristi per la Vita a rappresentare le ragioni dei medici obiettori di coscienza alla legge 194 nel procedimento attivato dalla CGIL davanti al Consiglio d’Europa. La comunicazione ufficiale, datata 19 giugno e firmata da Régis Brillat, è arrivata ieri, insieme all’invito di presentare osservazioni entro il termine massimo concesso, vale a dire il 3 settembre 2013.
La CGIL aveva infatti presentato un reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali presso il Consiglio d’Europa (complaint n.91/2013), nel quale sostiene vengano violate alcune disposizioni della Carta Sociale Europea, in ragione dell’elevato numero di medici obiettori di coscienza che si avvalgono in Italia del diritto loro riconosciuto dall’art.9 della Legge 194/78. In particolare, secondo la CGIL, sarebbero violati:
a) l’art. 11 della Carta Sociale Europea, in relazione ai diritti della donna, a causa delle difficoltà applicative della Legge 194/78 che compromettono il diritto di accesso ai trattamenti interruttivi della gravidanza;
b) l’art.1, 2, 3 e 26 della Carta Sociale Europea in relazione ai diritti del personale medico ed esercente le attività ausiliarie non obiettore di coscienza, a causa delle difficoltà applicative della Legge 194/78 che compromettono la posizione giuridica dei medici non obiettori sui quali grava il carico complessivo di lavoro relativo ai trattamenti di interruzione della gravidanza.
FESTIVAL BIBLICO DI VICENZA - I G.p.V. SCRIVONO AL VESCOVO
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- Pubblicato Venerdì, 14 Giugno 2013 22:11
Piazza di Santa Balbina n.8
00153 ROMA
Roma, 12 giugno 2013
S.E. Rev.ma
Mons. Beniamino Pizziol
Vescovo di Vicenza
Eccellenza Reverendissima,
ci permettiamo di scrivere in riferimento alla Lectio Magistralis tenuta lo scorso 8 giugno, presso la Basilica Palladiana, dalla deputata del Partito Democratico On. Prof. Michela Marzano, nell’ambito del Festival Biblico, iniziativa promossa dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, col sostegno del Servizio nazionale per il Progetto Culturale della Chiesa Cattolica.
Sono note, infatti, le posizioni di evidente matrice abortista che l’On. Marzano propugna pubblicamente, confermate ancora una volta proprio ieri, 11 giugno, nel duro intervento che la stessa parlamentare ha tenuto alla Camera di Deputati contro la piena applicazione del diritto all’obiezione di coscienza dei medici in materia di interru- zione volontaria della gravidanza.
Non intendiamo criticare in sé la scelta di chiamare un simile relatore – sebbe- ne il contesto dell’iniziativa biblica forse avrebbero dovuto indurre ad una maggiore cautela –, ma certamente restiamo perplessi circa l’assenza di un contraddittore che esprimesse posizioni pro-life in linea con il Magistero della Chiesa Cattolica
I Giuristi per la Vita in Europa a difesa del diritto all’obiezione di coscienza
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- Pubblicato Sabato, 08 Giugno 2013 15:41
All’azione della Cgil presso il Consiglio d’Europa contro lo stesso dettato della legge 194 rispondono le associazioni prolife italiane: «Ecco perché l’alto numero di medici obiettori nel nostro Paese non minaccia la salute delle donne»
Lo scorso 17 gennaio, in sordina e senza particolare clamore mediatico, la Cgil ha presentato un reclamo al Comitato europeo dei Diritti sociali del Consiglio d’Europa, in cui si sostiene che in Italia il gran numero di medici obiettori di coscienza in materia di aborto metterebbe a rischio la salute delle donne e il diritto dei medici non obiettori a lavorare in condizioni eque, dignitose e sicure. Non tutti, però, hanno deciso di restare inerti di fronte a questa discutibile iniziativa del sindacato. I «Giuristi per la vita» hanno dato la loro disponibilità a rappresentare a Strasburgo le ragioni degli obiettori di coscienza, ottenendo l’incarico da alcune organizzazioni, tra cui l’Associazione italiana ginecologi ostetrici cattolici, l’Associazione medici cattolici italiani, il Forum delle associazioni familiari, la Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana e il Centro studi per la tutela della salute della madre e del concepito dell’Università Cattolica di Roma. Il loro documento si affianca a quello già presentato dal Movimento per la vita.
Denuncia presentata dai GpV per i fatti del concerto del 1° maggio 2013
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- Pubblicato Giovedì, 16 Maggio 2013 22:54
- 1. IL TESTO DELLA DENUNCIA QUERELA -
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
DENUNCIA – QUERELA
* * *
Il sottoscritto Avv. Gianfranco Amato, nato a Varese, il 1° marzo 1961, in proprio ed in qualità di Presidente e legale rappresentate dell’associazione Giuristi per la Vita, Codice Fiscale 97735320588, con sede in Roma, Piazza Santa Balbina, 8, ed elettivamente domiciliato ai fini della presente denuncia-querela in Roma, via Ennio Quirino Visconti, 20, presso lo studio dell'Avv. Francesco Donzelli,
ESPONE
quanto segue.
Durante l’edizione 2013 della nota kermesse denominata Concerto del Primo Maggio – una rassegna musicale che a partire dal 1990 viene organizzata annualmente il giorno della Festa dei lavoratori in piazza di Porta San Giovanni a Roma dai tre principali sindacati italiani CGIL, CISL e UIL – alla presenza di migliaia di persone, e di milioni di telespettatori sul canale televisivo pubblico RAI 3, è accaduto un fatto di particolare gravità sotto il profilo penale.
Il leader del gruppo musicale denominato Management del Dolore Postoperatorio, tale Luca Romagnoli, ha inscenato una vergognosa parodia della consacrazione eucaristica cattolica. Elevando un preservativo di colore bianco, a mo’ di ostia consacrata, si è rivolto agli astanti con le seguenti parole: «Questo è il budello che uso, che toglie le malattie dal mondo. Prendetene e usatene tutti: fate questo, sentite a me». Quindi, prima di iniziare a cantare un brano musicale il cui stesso titolo – Pornobisogno – tra-disce il contenuto volgare, ha tolto il cappuccio che indossava mostrando la testa con la chierica rasata, improvvisandosi un novello San Francesco d’Assisi. A conclusione di quella indecente performance, lo stesso cantante si è pubblicamente denudato, ostentando in modo plateale i propri organi genitali.