INTERVISTA AI GIURISTI PER LA VITA SUL CASO ALFIE EVANS
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- Pubblicato Domenica, 10 Dicembre 2017 15:34
Alfie Evans – un bimbo di un anno e mezzo ricoverato presso l’Alder Hey Children’s Hospital, a Liverpool – non merita di vivere, come non lo meritava Charlie Gard.
Questa la sentenza folle che la cultura di morte vorrebbe far ricadere su un piccolo innocente, la cui unica colpa è quella di non essere perfetto agli occhi del mondo. Una condanna a morte che non trova giustificazioni, dal momento che i medici non sanno neanche cos’abbia Alfie, e quindi sia impossibile esprimere giudizi sulle sue possibilità di sopravvivenza e, men che meno, esporsi circa la “qualità” della sua vita.
In difesa del piccolo Alfie, già da questa estate, hanno cominciato a muoversi anche degli Avvocati dell’Associazione Giuristi per la Vita: il segretario avv. Filippo Martini, l’avv. Maristella Paiar di Trento, l’avv. Claudio Corradi di Verona, Monica Boccardi di Rimini.
Già in estate, infatti, i genitori di Alfie avevano affidato ai Giuristi per la Vita la procura a rappresentarli in Italiae, seppure con fatica, si è riusciti a creare un gruppo di lavoro internazionale. Questo perché – afferma l’Avv, Martini, raggiunto da ProVita Onlus – «il sistema legale inglese non è assimilabile a quello italiano. Continua a leggere -->
La sfida decisiva per il Cile
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- Pubblicato Mercoledì, 27 Settembre 2017 02:10
di Gianfranco Amato
Il 13 giugno scorso ricevetti da parte dell’Università Cattolica de la Santissima Concepción, che ha sede nella città cilena di Concepción, l’invito a tenere la conferenza inaugurale del IV Congresso di Bioetica intitolato “Uomo, Donna: uno sguardo bioetico” programmato per il 28 e 29 settembre.
Non avrei mai immaginato che una volta diffusa in Cile la voce di una mia possibile presenza, giungessero numerose altre richieste di mie conferenze. E non solo da parte di università.
Tanto per rendere l’idea, ad oggi il programma prevede che io tenga una Lectio Magistralis anche in altre sei università di Santiago: la Universidad del Desarrollo, la Universidad de San Sebastián, la Universidad de Santo Tomás, la Universidad Católica, la Universidad Finis Terrae, il DUOC de San Bernardo.
Occorre aggiungere che in Cile esiste una Chiesa militante e soprattutto Pastori coraggiosi che non temono di denunciare pubblicamente tutti i falsi miti di progresso che noi ben conosciamo su vita, famiglia ed educazione.
Uno di questi è S.E. mons. Juan Ignacio Gonzales, Vescovo di San Bernardo, che non solo si è dichiarato felicissimo di potermi incontrare ma che ha voluto organizzare nella sua diocesi una mia conferenza.
A complicare ulteriormente le cose si è aggiunto il fatto che il prossimo 19 novembre si svolgeranno in Cile le elezioni presidenziali.
Si tratta di una partita molto importante che, peraltro, rende ancora più evidente l’aspetto provvidenziale – e inizialmente sconosciuto – del mio viaggio.
Cerco di delinearvi sinteticamente qual è il quadro politico cileno perché vi sono dei risvolti che possono interessare anche noi.
Come qualcuno di voi saprà, in Cile si sta concludendo la parabola discendente della presidente Michelle Bachelet. Una meteora che si è ormai praticamente spenta.
La Bachelet esordì con un consenso plebiscitario (62%) e fu subito incoronata come un’icona della nuova sinistra liberal. Moderna, progressista, radical-chic, squisitamente politically correct. Insomma, il peggio che possiamo immaginare.
La #Gaystapo colpisce ancora
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- Pubblicato Giovedì, 27 Luglio 2017 22:09
di Gianfranco Amato
Questa volta nel mirino dell’occhiuta polizia arcobalenata è finito un sacerdote cattolico, don Paolo Gariglio. Uno dei tanti Pastori coraggiosi che ancora osano alzare la testa contro l’odiosa dittatura del Pensiero Unico e sfidare il regime totalitario del politically correct.
Non poteva che essere un pastore simile uno come don Paolo, prete pilota di aeroplani e scrittore di affascinanti libri per ragazzi. Sì, perché don Gariglio fin dagli anni Cinquanta ha promosso l’impiego dell’aereo nelle missioni e con il volo ha conquistato intere generazioni di giovani, per i quali continua a suscitare iniziative a vari livelli. Un tipo capace davvero di affascinare i ragazzi. È, inoltre, consigliere nazionale per la Pastorale giovanile degli Esercizi Spirituali presso la FIES (Federazione Italiana Esercizi Spirituali), predicatore di Esercizi Spirituali per studenti ed esperto delle dinamiche dell’età evolutiva. Per molti anni è stato parroco di due grandi comunità della periferia torinese: San Luca di Mirafiori Sud e SS. Trinità di Nichelino.
Questi i fatti che lo riguardano, accaduti proprio dalle parti di Nichelino.
Lo scorso week-end ai ragazzi che partecipavano ad un campo estivo parrocchiale è stato distribuito un libro intitolato Ti amo. La sessualità raccontata agli adolescenti, con prefazione del cardinal Severino Poletto, ex Arcivescovo di Torino. Si tratta di un libro scritto proprio da don Paolo Gariglio e pubblicato dalla Casa editrice Effatà.
Charlie, Amato: "Coi genitori in contatto, a un metro dal traguardo"
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- Pubblicato Martedì, 25 Luglio 2017 22:30
25 luglio 2017
EUTANASIA, PARLA MAGISTRATO DI CASSAZIONE: "IL BIOTESTAMENTO È UN INGANNO"
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- Pubblicato Martedì, 21 Marzo 2017 01:48
01 marzo 2017, Adriano Scianca
Il testamento biologico? "Un inganno". Parola di Giacomo Rocchi, magistrato consigliere di Corte di Cassazione, membro dell'associazione Giuristi per la Vita e del Centro studi Livatino. A IntelligoNews spiega: "Il vero obbiettivo che perseguono è un altro".
CARI I MIEI CODARDELLI!
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- Pubblicato Giovedì, 16 Marzo 2017 01:01
di Gianfranco Amato
Deve dare veramente fastidio questa Silvana De Mari.
Ieri sera, alle 20.21, un’ora e mezza dopo aver pubblicato l’articolo intitolato “Stiamo in piedi al fianco di Silvana!“, il mio sito ufficiale ha subito un pesantissimo attacco hacker, definito in termine tecnico con la sigla DOS (denial of service). In particolare si è trattato di un D-DOS (distributed denial of service), un attacco perpetrato usando circa 500 diversi indirizzi IP, tutti localizzati in Italia, i quali producevano richieste di accesso al sito ogni secondo, in modo da eccedere in maniera significativa il limite imposto dal server.
Il sito è rimasto bloccato per circa quattro ore, fino a quando non è stato possibile arrestare definitivamente tutti i tentativi di accesso al sito da parte degli indirizzi IP incriminati.
Che gli hacker avessero preso di mira il mio sito era già stato ampiamente preventivato. Troppo scomodo. Fin dal suo esordio, infatti, si era presentato come «una postazione di resistenza», «una voce libera e controcorrente in difesa della Verità, un coraggioso spazio per la libertà di opinione, una fonte di notizie non manipolata dal potere, un mezzo di conoscenza della realtà alternativo alla propaganda di regime, una postazione di resistenza contro l’attuale dittatura del Pensiero Unico».
Gli hacker devono aver identificato l’articolo sulla dottoressa De Mari come la migliore occasione per far scattare l’ora X dell’attacco.
All’infame che nasconde il proprio volto dietro la comoda maschera dell’anonimato non riconosco neppure la dignità di nemico. Non merita neanche il sentimento di disprezzo il vigliacco che in maniera vile e proditoria colpisce alle spalle nascondendo vergognosamente la propria faccia.