GENDER E UTERI AFFITTATI, PICCOLA STORIA IGNOBILE
di Gianfranco Amato
Se la teoria gender non esiste, qualcuno per cortesia avvisi Monica Cerutti, Assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. Sì, proprio quella che giustificando l’aberrante pratica dell’utero in affitto si è spinta a dichiarare quanto segue: «Legare i figli delle coppie omosessuali, se avuti con la fecondazione assistita, allo sfruttamento delle donne, nel caso si tratti di persone non abbienti, donatrici di ovociti, è francamente un’aberrazione, e affermare che il riconoscimento di diritti agli omosessuali avviene a danno delle donne è una bieca strumentalizzazione, frutto di una concezione malata della fecondazione assistita». Per la Cerutti la vita una povera disgraziata come la ragazzina minorenne indiana Susha Pandey non vale nulla rispetto al “diritto alla provetta eterologa” per le coppie gay. Proprio dalle colonne di questo giornale suggerimmo all’Assessore di uscire dalle sale di Palazzo Lascaris e di farsi un giro in India, per toccare con mano cosa significhi fame, disperazione e sfruttamento. Ma siamo ancora in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Monica Cerutti è anche l’ineffabile Assessore che ha provveduto ad aprire una procedura presso il Centro Antidiscriminazione Regionale a carico della povera professoressa Adele Caramico, docente di religione all’ITIS “Pininfarina” di Moncalieri, falsamente accusata di “omofobia”. Peccato che dopo l’accertamento ufficiale e definitivo da parte delle autorità scolastiche dell’infondatezza di tali accuse, la Cerutti si sia dimenticata di chiede scusa alla professoressa Caramico.
ARRIVANO #NEGOZI E VESTITI “GENDER FREE”
Dagli storici magazzini londinesi Selfridges alla boutique italiana Pitti fioccano esperimenti di marketing sulla confusione
di Gianfranco Amato
Stanno diventando sempre più insopportabili gli strepiti di coloro che continuano ad urlarci che la teoria gender non esiste. Per capire che mentono sapendo di mentire, basta farsi una girata a Londra, dalle parti di Oxford Street. Negli storici grandi magazzini di lusso Selfridges, infatti, hanno annunciato che si stanno preparando ad aprire uno spazio per lo shopping neutral-gender. Di che si tratta è presto detto. Ridurranno gli spazi dedicati agli ormai desueti reparti uomo e donna, per fare posto a tre piani di moda “gender free”.
Tutto questo per rispondere all’esigenza di chi si percepisce maschio o femmina, indipendentemente dal proprio sesso biologico. Così un uomo che si sente donna non avrà più problemi per acquistare un abito lungo da sera, materiale per il make-up, o scarpe tacco 13 da indossare la sera. Stessa cosa per la signora che si sente “lui”. Rottamati anche i vecchi manichini con fisionomia maschile e femminile, perché oramai simbolo di una differenza sessuale frutto di stereotipi del passato decisamente superati. Un manichino neutro, secondo quelli di Selfridges è in grado di rappresentare meglio la nuova frontiera del “gender free”, nella quale si potranno vedere sfilate di moda interessanti, dove muscolosi ragazzi truccati indosseranno con assoluta disinvoltura gonne, abiti femminili da sera, e tacchi a spillo.
Scuola, Amato (Giuristi per la Vita): "Solidarietà a Fedriga. Pronti ad azioni forti contro il gender"
Intervista rilasciata a Lucia Bigozzi e pubblicata su Intelligonews.it del 09 luglio 2015:
“Pronti ad azioni forti contro la teoria del gender nelle scuole introdotta dalla legge varata oggi dalla Camera”. Ha piglio battagliero Gianfranco Amato, avvocato e presidente dei Giuristi per la Vita, una delle sigle del Family Day. A Intelligonews spiega quali sono i rischi e come i “genitori possono difendere i loro figli”.
IL FAMILY DAY 2015 NON E' STATO DIVISIVO: ECCO LA PROVA !
Estratto dalla registrazione della conferenza di Gianfranco Amato, tenuta il 26 giugno 2015, presso la Parrocchia "Vergine della Salute" di Cagliari, innanzi ad un uditorio di circa 700 persone.
RADIO PADANIA LIBERA INTERVISTA GIANFRANCO AMATO
Gianfranco Amato intervistato nel corso della puntata del 29 giugno 2015 di "Rebelot".
RADIO MARIA: RENZO PUCCETTI INCONTRA GIANFRANCO AMATO E SIMONE PILLON
Nella puntata del 27 giugno 2015 di "Questioni di Boetica", il dott. Renzo Puccetti incontra gli avvocati Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita, e Simone Pillon, portavoce del Forum delle Associazioni Familiari dell'Umbria, entrambi tra i promotori del Family Day del 2015. Assieme svolgono una riflessione sul tema: "A difesa della famiglia, pronti a tutto!"
COMUNICATO STAMPA DEI GIURISTI PER LA VITA SULL'APPROVAZIONE DEL DDL "SULLA BUONA SCUOLA"
COMUNICATO STAMPA
Cocente delusione.
Questo è lo stato d’animo provato dai Giuristi per la Vita dopo l’approvazione del cosiddetto “ddl sulla Buona Scuola” attraverso il voto di fiducia al Governo Renzi.
La delusione è amplificata dal fatto che i senatori del gruppo di Area Popolare abbiano deciso di riconfermare l’appoggio all’esecutivo, approvando la citata proposta di legge che, com’è noto, rappresenta un micidiale “cavallo di Troia” – per usare la felice metafora coniata dal cardinal Angelo Bagnasco, Presidente della C.E.I. – finalizzato all’introduzione dell’ideologia gender nel sistema scolastico italiano.
MANIFESTAZIONE "DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI" - M. GANDOLFINI E G. AMATO INTERVISTATI DA RADIO VATICANA
Radio Vaticana intervista Massimo Gandolfini e Gianfranco Amato, all'indomani della manifestazione “Difendiamo i nostri figli. Stop al gender nelle scuole”, che ha radunato oltre un milione di persone, il 20 giugno 2015, a Roma.
20 GIUGNO 2015: "DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI" - L'INTERVENTO DI GIANFRANCO AMATO
Intervento di Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita, alla manifestazione nazionale del 20 giugno 2015, che ha visto la partecipazione a Roma, in Piazza San Giovanni, di oltre un milione di persone. L'evento è stato organizzato dal comitato ″Difendiamo i nostri figli″ a difesa dell′istituto del matrimonio, della famiglia composta da un uomo e da una donna, del diritto del bambino ad avere una figura materna e una paterna, senza dover subire già dalla scuola dell′infanzia la propaganda dell′ideologia gender definita da Papa Francesco ″un errore della mente umana″.
«CONTRO LA DITTATURA GENDER SOLO DUE SCELTE: LA RESISTENZA O LA CONNIVENZA»
di Gianfranco Amato
Stiamo attraversando uno dei tornanti più pericolosi della storia democratica del nostro Paese. Il clima è davvero pesante. Ed è per questo che io sarò in Piazza San Giovanni a Roma il prossimo 20 giugno 2015. Sta per essere messa in campo una batteria di provvedimenti normativi liberticidi e illiberali che rischiano di completare una pericolosa rivoluzione antropologica. Come non pensare, ad esempio, al disegno di legge Scalfarotto contro l’omofobia, che per la prima volta nella storia del nostro ordinamento giuridico pretende di introdurre un reato – il reato di “omofobia” appunto – senza definirne i presupposti giuridici. Nessuna legge in Italia, oggi, definisce il concetto di omofobia. E nessun magistrato in nessun provvedimento, finora, ha mai definito cosa sia l’omofobia. Il rischio è che la definizione di questo concetto verrà rimessa alla discrezionalità del singolo giudice, secondo la sua personale sensibilità e la sua personale visione del mondo.
Ma questo è tipico dei sistemi totalitari, perché in uno Stato di diritto il cittadino deve sempre sapere preventivamente quali sono le conseguenze del suo comportamento, soprattutto se si tratta di conseguenze di carattere penale. Altrimenti siamo al famigerato reato di “attività antisovietiche” dell’ex Urss, crimine del tutto indefinito che serviva al regime come arma per combattere gli oppositori politici. Come non pensare, ad esempio, al disegno di legge Cirinnà, che di fatto introduce surrettiziamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso in totale spregio a quanto espressamente sancito dall’art. 29 della Costituzione italiana, quello secondo cui «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio».
APOLOGIA DEL MATRIMONIO ETIMOLOGICAMENTE INTESO
EMERGENZA FAMIGLIA: I FONDAMENTALI SONO DI ATTUALITÀ
di Monica Boccardi
Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili omosessuali e i contratti di convivenza sta per essere discusso in Senato, dopo l'approvazione del testo unificato in Commissione Giustizia, accompagnato da un elevatissimo numero di emendamenti, proposti da coloro che si oppongono alla sua approvazione.
Come negli altri paesi, in cui i vincoli fra gay sono stati legalmente riconosciuti, in Italia il dibattito culturale alla base di questo D.D.L. riguarda l’allargamento a queste unioni dei diritti elencati nel codice civile e nelle leggi speciali (nella fattispecie praticamente tutti, ad eccezione dell’adozione), finora riservati in via esclusiva alle coppie unite in matrimonio (civile o concordatario) e, dunque, formate da due persone di sesso diverso.
Tale allargamento dei diritti derivanti dall'unione matrimoniale viene giustificato in virtù di una visione “moderna” e “al passo coi tempi” della nozione di famiglia, che si vorrebbe non più collegata all'unione stabile fra uomo e donna con eventuali figli, intesa come fondamento di ogni società civile, ma legata a qualunque legame di tipo “affettivo” fra individui, la cui esistenza giustificherebbe una totale assimilazione dei diritti da tutelare.
Il risultato del recentissimo referendum in Irlanda dimostra che, sotto la spinta di una massiccia propaganda finanziata dalle Lobby internazionali, questi argomenti fanno breccia anche nel cuore e nella mente di popoli di forte e radicata tradizione cattolica. La legge Cirinnà rappresenta dunque il grimaldello per riconoscere, con altro nome, il matrimonio omosessuale anche in Italia, ultimo baluardo dei paesi occidentali a stabilire che le questioni affettive fuori dal matrimonio non siano e non debbano essere regolamentate ed oggetto di diritto.
Perché, allora, è necessario ribadire con fermezza l'opposizione al disegno di legge?
DIVORZIO BREVE, CONQUISTA DI INCIVILTÀ
di Massimiliano Fiorin
Ancora una volta si è fatto finta di non vedere. Il divorzio breve appena approvato dal Parlamento è solo l’ultimo tassello di un processo di disgregazione della famiglia, che nel nostro Paese è in atto da ormai quarant’anni. Le cause del fenomeno sono tutte nel divorzio facile e incondizionato, che ha alla base la cosiddetta “cultura dei diritti”. Un modo di pensare diffuso, che tuttavia guarda solo alle ragioni – e soprattutto ai desideri – dell’individuo adulto, e non tiene conto delle esigenze degli altri componenti della famiglia, in primo luogo dei figli.
In Italia non si riesce a avviare su questo problema un dibattito veramente informato e consapevole. Eppure, questa pretesa “cultura del divorzio” ha già arrecato, e continuerà a arrecare al nostro Paese per chissà quanti altri anni, costi economici enormi. Per non parlare dei costi esistenziali, derivanti dall’aumento dei malesseri e dei disagi psicologici che colpiscono le decine di migliaia di persone che ogni anno vengano interessate da nuove separazioni o divorzi. Si tratta di costi indiretti che alla lunga si traducono anch’essi in un disastro economico, visto che il divorzio facile è un potente generatore di impoverimento, ma anche di devianza sociale.
Sono tanto enormi quanto poco conosciuti, infatti, i malesseri psicologici conseguenti alla disgregazione familiare che da anni, in misura sempre crescente, colpiscono l’intera società. Violenze domestiche, suicidi, depressione, alcolismo, disoccupazione e perdita del valore del lavoro, abbandoni scolastici, emarginazione, criminalità giovanile, fallimenti individuali e collettivi. Sono tutti fattori che, direttamente o indirettamente, hanno il divorzio facile proprio – o dei propri genitori – tra le principali concause. Ma tutto questo nessuno dei nostri politici sembra vederlo, né tanto meno lo vuole ammettere. Essi preferiscono trincerarsi dietro la retorica dei “nuovi diritti”, al punto che la relatrice di quest’ultima legge di riforma, Alessia Morani, ha potuto tranquillamente rifugiarsi in trionfalismi che sarebbero stati fuori luogo anche negli anni settanta, e dichiarare che il divorzio breve sarebbe addirittura “una conquista di civiltà”.
COMUNICATO STAMPA - I GIURISTI PER LA VITA ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE PER LA FAMIGLIA DEL 20 GIUGNO 2015 A ROMA
COMUNICATO STAMPA
I GIURISTI PER LA VITA ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE PER LA FAMIGLIA DEL 20 GIUGNO 2015 A ROMA
«Dio ha affidato la terra all’alleanza dell’uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo. (…) Da qui viene la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la donna. La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l’alleanza tra uomo e donna è vissuta nel bene. E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza che è l’immagine di Dio» (Papa Francesco, dall’Udienza generale, 15 aprile 2015).
«L'essere genitori si fonda sulla diversità di essere maschio e femmina. Le famiglie devono agire contro chi distrugge una società, un Paese, una famiglia» (Papa Francesco, dal Discorso all’apertura del convegno ecclesiale della Diocesi di Roma, 14 giugno 2015).
§§§§§
Poche, semplici e chiare le parole del Santo Padre che sembrano voler incitare ad una presa di posizione e di responsabilità verso quanto sta accadendo contro le nostre famiglie, contro i nostri figli, nel silenzio e nell’ombra più assoluta.
Tutto deve andare a sostegno di un grande “sì alla Famiglia” e alla verità piena della Famiglia: dialogo, incontro, relazione, ma anche mobilitazione.
Per questo motivo i “Giuristi per la Vita” sostengono, appoggiano e si muovono assieme ad un popolo che scende in piazza il 20 giugno 2015 su invito del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, di cui fa parte anche il presidente dei Giuristi per la Vita, avvocato Gianfranco Amato.
Associazione Giuristi per la Vita
Il Presidente, Avv. Gianfranco Amato
IL VESCOVO DI REGGIO CALABRIA: UN PASTORE CON L'ODORE DELLE PECORE CONTRO IL GENDER
Intervento di S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini alla conferenza tenuta dall'Avv. Gianfranco Amato a Reggio Calabria, il 10 giugno 2015, sul tema "Il valore della famiglia, oggi"
INTERVENTO DI S.E. MONS. FRANCO AGOSTINELLI, VESCOVO DI PRATO
Intervento svolto il 25 maggio 2015 alla Conferenza organizzata dalla Manif Pour Tous di Prato dal titolo: "Gender (d) istruzione - Ideologia gender: che cosa è? Pericoli e sfide per la famiglia, la scuola e la società". Relatore l'Avv. Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita.
GLI UOMINI DI FEDE SONO GLI ULTIMI DIFENSORI DELLA RAGIONE UMANA
Estratto da una conferenza dell'Avv. Gianfranco Amato
RAI PARLAMENTO INTERVISTA L'AVV. GIANFRANCO AMATO
RAI 1 intervista l'Avv. Gianfranco Amato, Presidente di Giuristi per la Vita, nel corso della puntata di Rai Parlamento del 9 maggio 2015, dedicata ai cosiddetti "Nuovi Diritti".
OMOSEX: A #VICENZA SI BATTONO SENTIERI ARDITI
Oggi viene presentato nel capoluogo veneto il libro di Beatrice Brogliato e Damiano Signorini su “L’amore omosessuale”. Il testo, cui non si può rimproverare la mancanza di franchezza, intende promuovere un “dialogo” sul «nuovo modo in cui fedeli interpretano l’amore omosessuale». Sarà presente l’assistente diocesano AC, speriamo di sentire anche il vescovo.
di Gianfranco Amato
Sono tranquillamente seduto in un comodo scompartimento del Frecciargento in partenza dalla Stazione Termini. Destinazione Vicenza, per la consueta conferenza serale su gender, educazione, “diritti gay”, famiglia e affini. Mi dicono che Vicenza sia una piazza particolarmente difficile, soprattutto per quanto riguarda il mondo soi-disant cattolico. Me ne accorgo subito leggendo una surreale iniziativa che la Diocesi di Vicenza ha inteso organizzare per oggi, mercoledì 6 maggio, a ridosso del mio incontro. Si tratta della presentazione di un libro di Beatrice Brogliato e Damiano Migliorini intitolato “L’amore omosessuale. Saggi di psicoanalisi, teologia e pastorale. In dialogo per una nuova sintesi” (Cittadella Editrice, 2014). Il luogo della presentazione non si può certamente considerare neutro: è il celebre Palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo, edificio di proprietà della diocesi di Vicenza, e attuale sede di uffici diocesani e associazioni cattoliche.
La locandina dell’evento descrive senza ipocrisie il contenuto del saggio da presentare: «Un’occasione per porsi alcuni interrogativi sul tema al centro del Sinodo e per condividere con varie realtà, ecclesiali e non, i risultati dei questionari raccolti nelle parrocchie del vicentino, che interpellano la nostra Chiesa; il libro vuole essere un punto d’incontro, che corrisponde all’invito di Papa Francesco ad “uscire”, a porsi in ascolto, con fiducia, convinti che è nello scambio rispettoso di opinioni che le nostre comunità, laica e cristiana, possono addentrarsi nella verità di fenomeni complessi e ancora, tutt’oggi, controversie e ignoti».
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- A LORETO TONUCCI E MENICHELLI CONTRO IL #GENDER
- RADIO MISSIONE FRANCESCANA INTERVISTA L'AVV. GIANFRANCO AMATO
- 20 marzo 2015, ore 21:00 - L'Avv. Gianfranco Amato a Ferrara - Diretta Web