PILLOLA DEL GIORNO DOPO: I GpV RICORRONO AL CONSIGLIO DI STATO
- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 18 Luglio 2014 15:19
COMUNICATO STAMPA 24-2014
I Giuristi per la Vita hanno presentato appello al Consiglio di Stato conto l’ordinanza n. 2407 emessa in data 29 maggio 2014 dal T.A.R. Lazio, sez. III Quater, con cui è stata rigettata l’istanza cautelare nel ricorso avente per oggetto la modifica del bugiardino del farmaco “Norlevo”, la cosiddetta “pillola del giorno dopo”.
Com’è noto, il 17 dicembre 2012, l’A.I.F.A., Agenzia Italiana del Farmaco, ha modificato l’autorizzazione in commercio del predetto medicinale, escludendo tassativamente che lo stesso possa avere alcun effetto – ancorché potenziale – di carattere abortivo, privando in tal modo tutti gli operatori sanitari della possibilità di esercitare il diritto all’obiezione di coscienza.
Questa l’unica motivazione addotta dal T.A.R. Lazio nell’ordinanza impugnata davanti il Consiglio di Stato: «Non sussistono, sotto il profilo del fumus, i presupposti per l'accoglimento della proposta istanza cautelare avuto presente, in linea con quanto evidenziato dalle resistenti amministrazioni, che recenti studi hanno dimostrato che il farmaco ”Norlevo” non è causa di interruzione della gravidanza».
La parola, ora, passa ai Giudici di Palazzo Spada.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
Cliccare qui per scaricare il testo del comunicato
Cliccare qui per leggere il testo dell'appello
DENUNCIATO OLIVIERO TOSCANI PER LE OFFESE CHE HA PRONUNCIATO CONTRO LA CHIESA E LA RELIGIONE CATTOLICA
- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 25 Luglio 2014 15:26
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus hanno presentato una denuncia-querela contro il noto fotografo Oliviero Toscani per il reato di offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, previsto e punto dall’art.403 del Codice Penale, ed il reato di offesa ad una confessione religiosa mediante vilipendio di cose, previsto e punito dall’art.404 del Codice Penale.
Definire, infatti, la Chiesa un «club sadomaso», «la più grande invenzione omosessuale che sia mai esistita, i cui appartenenti si vestono da donna», l’attuale Sommo Pontefice un «vecchio banale», e San Giovanni Paolo II un «assassino», significa, peraltro, voler offendere deliberatamente il sentimento religioso di milioni di fedeli. Per non parlare delle espressioni ingiuriose nei confronti del crocefisso, delle statue di santi e degli angeli negli altari definiti «bambini nudi che volano», con riferimento ad un particolare “gusto” sessuale (allusione neppure molto velata alla pedofilia).
Queste, in particolare, le inqualificabili espressioni usate dal fotografo:
(a) «Pensate di essere un extraterrestre che atterra in Italia ed entra in una chiesa cattolica. Vedi uno attaccato e inchiodato alla croce, un altare con dei bambini nudi che volano. Lui non sa che sono angeli. Poi vedi quell’altro sanguinante, ce n’è di tutti i gusti. Io credo che un club sadomaso non sia così all’avanguardia. La Chiesa sembra un club sadomaso. Anch’io mi sento offeso da questa iconografia cattolica»;
(b) «La Chiesa è la più grande invenzione omosessuale che sia mai esistita, i cui appartenenti si vestono da donna. Vorrei sapere se esiste qualcuno che da bambino non abbia mai subito molestie da un prete»;
(c) «Papa Bergoglio parla come mio nonno 60 anni fa e non gli dava retta nessuno. Dice delle banalità e delle cose così normali che viene da pensare: ma in questi anni che cazzo ci hanno detto questi papi? E poi fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa. Ha fatto dei disastri, un assassino. Uno che dice in un posto dove c’è l’Aids di non usare il preservativo».
Oggi sembriamo assistere ad una preoccupante deriva cristianofobica non solo a migliaia di chilometri di distanza dal nostro Paese. L’odioso fenomeno della persecuzione dei cristiani non riguarda – purtroppo – solo la tragedia che si è abbattuta sulla comunità irachena di Mosul. In modi e forme diverse è presente anche nei Paesi del cosiddetto mondo occidentale che ama definirsi civilizzato. Anche in Italia cominciano a profilarsi i primi inquietanti segni di un inspiegabile odio anticristiano. Basta citare l’atto sacrilego compiuto al Concerto del Primo maggio dell’anno scorso, il video sul matrimonio gay tra Gesù e San Pietro andato in onda su RAI 2, le velenosissime polemiche contro le scuole d’ispirazione cattolica seguite al caso artatamente montato dell’Istituto del Sacro Cuore di Trento, e, da ultimo, le farneticanti esternazioni radiofoniche dell’ineffabile fotografo Oliviero Toscani. Tutto questo odio gratuito rischia di alimentare nell’opinione pubblica un clima davvero pesante. Ecco perché i cristiani non possono tacere, subire supinamente, restare passivi e inerti di fronte a questa preoccupante escalation
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
Cliccare qui per scaricare il testo del comunicato
Cliccare qui per leggere il testo della denucia-querela
RICORSO AL TAR CONTRO IL DECRETO DELLA REGIONE LAZIO CHE LIMITA L'ESERCIZIO DEL DIRITTO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA
- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 26 Luglio 2014 17:07
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) hanno impugnato dinanzi al T.A.R. Lazio il decreto del Presidente della Regione Lazio, emesso in qualità di Commissario ad acta, n. U00152/2014 del 12 maggio 2014, pubblicato sul B.U.R. il 22 maggio 2014, nella parte relativa alle “Linee di indirizzo regionali per le attività dei Consultori familiari” (allegato 1), in cui si dispone quanto segue: «In merito all'esercizio dell'obiezione di coscienza fra i medici ginecologi (...) si ribadisce come questa riguardi l'attività degli operatori impegnati esclusivamente nel
trattamento dell'interruzione volontaria di gravidanza, di seguito denominata IVG. Al riguardo, si sottolinea che il personale operante nel Consultorio Familiare non è coinvolto direttamente nella effettuazione di tale pratica, bensì solo in attività di attestazione dello stato di gravidanza e certificazione attestante la richiesta inoltrata dalla donna di effettuare IVG. Per analogo motivo, il personale operante nel Consultorio è tenuto alla prescrizione di contraccettivi ormonali, sia routinaria che in fase post-coitale, nonché all'applicazione di sistemi contraccettivi meccanici, vedi I.U.D. (lntra Uterine Devices)».
Tra le varie violazioni di legge contestate nel ricorso vi sono quelle dell’art. 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo; dell’art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo; dell’art. 10 e 52 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; degli artt. 2, 3, 19, 21, 32, 33, 41 della Costituzione italiana; degli artt. 1, 2, 3 e 52 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; degli artt. 1, 13 e 14 della legge 24 febbraio 2004, n. 40; dell’art. 2 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali; degli artt. 1, 4, 5, 8, 12 e 14 della legge 22 maggio 1978, n. 194; degli artt. 2, 4, 13, 22 e 68 del codice deontologico del medico.
Allo stesso Tribunale Amministrativo Regionale è stata presentata istanza cautelare di sospensione del provvedimento impugnato.
IL PRESIDENTE DEI GIURISTI PER LA VITA
(Avv. Gianfranco Amato)
Cliccare qui per scaricare il testo del comunicato
Clicca qui per scaricare il testo del ricorso al TAR
FECONDAZIONE ETEROLOGA: "GIURISTI PER LA VITA" E "PRO VITA ONLUS" PREANNUNCIANO RICORSO AL TAR CONTRO DELIBERA DELLA REGIONE TOSCANA
- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 08 Agosto 2014 16:12
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) denunciano pubblicamente quanto sta accadendo in Toscana, come il prologo di un pericolosissimo caos che potrebbe investire migliaia di coppie alla ricerca di un figlio procreato con la fecondazione artificiale eterologa.
La scelta della Regione Toscana di pubblicare sul Bollettino Ufficiale la delibera che consente l’accesso alla fecondazione eterologa nei centri di procreazione medicalmente assistita toscani, nonostante la dichiarazione di illegittimità da parte dell’ufficio legale del medesimo Ente, crea una situazione di imbarazzo e soprattutto, di grave pericolo.
Per questi motivi i Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus comunicano l’intenzione di impugnare dinanzi al T.A.R. la summenzionata delibera nei prossimi giorni perché, come emerge dalle dichiarazioni rese dagli stessi legali della Regione e infine anche da esponenti politici toscani, solo una disposizione normativa emanata dal Governo nazionale può definire tutti i requisiti di sicurezza per il procedimento di procreazione medicalmente assistita di natura eterologa.
IL PRESIDENTE
DEI GIURISTI PER LA VITA
(Avv. Gianfranco Amato)
Cliccare qui per scaricare il testo del comunicato
COMUNICATO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ASS.NE GIURISTI PER LA VITA
- Dettagli
- Pubblicato Venerdì, 08 Agosto 2014 18:54
COMUNICATO STAMPA
A seguito di inopinate comunicazioni circolate sulla Rete da parte di alcuni soci, il Consiglio Direttivo dei Giuristi per la Vita rende noto che l’iniziativa di un esposto collettivo al Consiglio dei Giornalisti del Lazio contro Eugenio Scalfari rientra pienamente nell’alveo delle azioni intraprese dall’associazione, così come le denunce alla Procura della Repubblica di Roma contro la RAI, per il video blasfemo sul matrimonio gay, e contro il fotografo Oliviero Toscani per le affermazioni offensive rivolte ai Romani Pontefici, compreso l’attuale Santo Padre.
Il Consiglio Direttivo valuterà, anche ai fini disciplinari, il comportamento dei soci che hanno pubblicamente sconfessato, attraverso comunicazioni esterne, l’operato dei Giuristi per la Vita.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
PRESENTATO ESPOSTO-DENUNCIA CONTRO UN'OPERA DI JAKE E DINO CHAPMAN ESPOSTA AL MAXXI DI ROMA
- Dettagli
- Pubblicato Domenica, 10 Agosto 2014 10:12
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus (editrice della rivista Notizie Pro Vita) hanno inoltrato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma contro un’asserita “opera d’arte” esposta al MAXXI, Museo delle arti del XXI secolo, di Roma, firmata da Jake e Dino Chapman, artisti noti per la loro dedizione a rappresentare figure adolescenziali alle prese con organi genitali maschili ed altre visioni pedopornografiche.
L’opera denunciata, in particolare, è quella intitolata “Piggyback”, avente per oggetto l’immagine di due bambine, una delle quali adagiata sulle spalle dell’altra dalla cui bocca fuoriesce un membro maschile.
L’esposto-denuncia è stato inoltrato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Roma, alla Questura di Roma, all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, e al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo.
IL PRESIDENTE DEI GIURISTI PER LA VITA
(Avv. Gianfranco Amato)
Cliccare qui per scaricare il testo del comunicato
Cliccare qui per scaricare il testo dell'esposto denuncia
Altri articoli...
- ADOZIONE AD UNA COPPIA DI LESBICHE: LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEI MINORI DI ROMA HA VIOLATO LA LEGGE
- NONCICLOPEDIA DENUNCIATA PER OFFESE ALLA RELIGIONE
- I GIURISTI PER LA VITA SOLIDALI CON S.E. MONS. TOMMASO GHIRELLI, VESCOVO DI IMOLA
- PER IL CONSIGLIO DI STATO LA "PILLOLA DEL GIORNO " POTREBBE ESSERE ABORTIVA