VERITÀ SU GAY, METODO TANGENTOPOLI PER DE MARI
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- Pubblicato Giovedì, 16 Marzo 2017 00:55
di Andrea Zambrano
Per lei hanno scelto un metodo molto in voga a Tangentopoli e ormai affermatosi con successo per tutte le inchieste che contano: l’avviso di garanzia via Corriere. Ma non si tratta di un Dhl, bensì del più blasonato Corriere della Sera. La dottoressa Silvana De Mari, endoscopista e scrittrice di fantasy da un po’ nell’occhio del ciclone per le verità politically incorrect che osa dire sull’omoerotismo, risulterebbe indagata dalla Procura di Torino per alcune sue frasi pronunciate in interviste e ospitate radiofoniche sulle malattie cui vanno incontro gli omosessuali.
Per la verità l’indagine non è neanche partita. Come spiega il suo legale infatti “il Corriere si limita a dire che l’esposto presentato in Procura da una rete di attivisti Lgbt di Torino è stato assegnato al pool di magistrati specializzati nei reati previsti dalla legge Mancino. Un atto dovuto, ma che al quotidiano di Via Solferino è parso già come un marchio di infamia”.
Né la De Mari dunque, né il suo avvocato Gianfranco Amato dei Giuristi per la vita, hanno ricevuto un avviso di garanzia. Ne consegue che il capo della Procura Armando Spadaro non ha fatto altro che assegnare l’esposto. Non c’è dunque nessun capo di imputazione su cui indagare. I reati che vengono illustrati non sono nient’altro che quelli ipotizzati dall’avvocato del coordinamento Lgbt Nicolò Ferraris. Se verranno fatti propri anche dalla Procura è un altro paio di maniche. Quindi è sbagliato dire che la De Mari è indagata per odio razziale nei confronti dei gay, mentre è corretto semplicemente dire che la Procura ha creato un fascicolo assegnando l’esposto, che potrebbe anche chiudersi con un’archiviazione.
Tanto rumore per nulla? Non proprio, semmai un segnale inquietante di come la caccia all’untore, se negli anni di Mani Pulite era rivolta al politico lestofante, oggi viene indirizzata nei confronti delle persone dotate di ragione che denunciano la martellante campagna, molto spesso mistificatoria, della potente lobby gay. Con dati scientifici alla mano.
STIAMO IN PIEDI AL FIANCO DI SILVANA!
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- Pubblicato Martedì, 14 Marzo 2017 23:23
di Gianfranco Amato
Ormai non ci stupiamo più di nulla. In un Paese ridotto alla bancarotta politica, economica, culturale e morale, schiacciato dal tallone della feroce dittatura del Pensiero Unico, anestetizzato dalla micidiale propaganda goebellsiana dei mass media, commissariato da una magistratura ideologizzata, politicizzata, e sempre più prona al Potere, può accadere di tutto.
Anche di leggere sul “Il Corriere della Sera” questa notizia: «Finisce sotto indagine la «dottoressa anti gay». Sottotitolo: «Silvana De Mari è indagata dalla Procura di Torino per istigazione all’odio razziale».
Peccato che la dottoressa in questione non abbia ricevuto personalmente la benché minima comunicazione di indagini a suo carico da parte di nessuna autorità, né sia stata identificata dalla Polizia giudiziaria e informata della circostanza. C’è qualcosa di patologico nel fatto che un cittadino apprenda di essere sottoposto ad indagini penali dalle pagine de “Il Corriere della Sera”, insieme ad altri tre milioni di concittadini, tanti essendo all’incirca i lettori di quel quotidiano. Con buona pace della privacy e, soprattutto, del segreto processuale che oggi in Italia è diventato, nel carnevale della giustizia italiana, il segreto di Pulcinella.
RADIO MARIA - PADRE LIVIO COMMENTA UN EDITORIALE DELL'AVV. G. AMATO SULL'INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI TRUMP
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- Pubblicato Mercoledì, 25 Gennaio 2017 11:58
DA “GAY LEX” A “GAYSTAPO”
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- Pubblicato Giovedì, 12 Gennaio 2017 16:05
Qualche anno fa abbiamo appreso che in Italia esiste l’Oscad, una nuova forza di polizia antiomofobia. Si tratta di un organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) incardinato nel Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale della polizia criminale, che ha, tra i vari compiti, anche quello di dare la caccia agli omofobi.
Ora, invece, sappiamo anche che esiste “Gay Lex” una «rete di Legali e attivisti per la tutela dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisex e trans», che «offre consulenza e supporto a chiunque voglia denunciare episodi di omofobia e transfobia», oltre a fornire «informazioni e servizi di consulenza legale per chi ha subito una discriminazione e vuol far valere un diritto». Come si evince dal sito istituzionale di questa organizzazione, i suoi operatori offrono pure assistenza alle «coppie dello stesso sesso che vogliono affermare i propri diritti e le famiglie omogenitoriali che chiedono riconoscimento», nonché assistenza e supporto ad «ogni persona trans per il cambiamento di sesso e contro ogni discriminazione basata sulla propria identità di genere».
EDITH MARTINEZ: LA DEPUTATA CRISTERA
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Dicembre 2016 22:49
di Gianfranco Amato
Tra i numerosi doni che mi ha regalato l’esaltante esperienza della mia missione in Messico, vi è anche quello dell’incontro e dell’amicizia con Edith Martínez Guzmán. La deputata federale Martínez Guzmán che con orgoglio si definisce «totalmente cristera». L’ho incontrata l’8 ottobre 2016 durante la conferenza che ho tenuto alla Camera dei Deputati del Messico, il giorno prima che si discutesse in Commissione Affari Costituzionali la proposta del Presidente della Repubblica di introdurre per legge il cosiddetto “matrimonio egualitario”, ossia le nozze gay. Com’è noto quella proposta venne respinta e la battaglia fu vinta anche grazie al proficuo lavoro di lobbying fatto durante quei faticosi giorni. Edith Martinez era una delle deputate che mi ha ascoltato con attenzione. Lei è stata tra i primi a capire la gravità della posta in gioco e si è rivelata una delle più combattive parlamentari contro quella proposta legislativa. Il suo ruolo è stato importante nel concorrere alla vittoria. Il giorno dopo la votazione ci siamo incontrati ad una mia conferenza con circa duecento donne messicane, ed abbiamo festeggiato. In quell’occasione ho chiesto ad Edith di inviare un messaggio a tutti gli italiani che nel nostro Paese continuano a combattere in difesa della famiglia naturale. Allego il video di quel messaggio, sottotitolato in italiano, perché credo davvero che meriti di essere visto.
Edith non si limita a fare un rendiconto di quello che è successo ma lancia un appassionato invito a lottare, confidando nella forza potente e miracolosa di nostro Signore. E si conclude nel modo più messicano possibile: Viva Cristo Rey!
E’ difficile, da noi in Italia, trovare donne intelligenti, colte e capaci che sappiano difendere i principi in cui credono, sfidando apertamente e coraggiosamente la dittatura del Pensiero Unico e tutto il ciarpame del politically correct, e che sappiano resistere ad ogni tipo di pressione esterna. Da noi in politica, poi, una così è pressoché impossibile trovarla. Edith è questo tipo di donna, e continua a resistere – come lei mi ha rivelato – grazie alla sua profonda fede religiosa, perché riuscire in questa impresa è un miracolo che solo Dio può fare. Edith combatte con la passione, l’abnegazione, il sacrificio disinteressato e la fede che solo un vero soldato cristero può avere.
Dedico il suo messaggio a tutti gli amici del Popolo della Famiglia, come mio personale augurio di un Santo Natale!
¡Viva Cristo Rey!
Gianfranco Amato
FEDELI: L’ONAGROCRAZIA AL POTERE!
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Dicembre 2016 22:38
di Gianfranco Amato
Tutti i Lucignoli d’Italia oggi festeggiano! Non soltanto perché tra pochi giorni inizieranno le vacanze natalizie e non si andrà più a scuola. Festeggiano perché hanno ottenuto la loro rivincita morale sui compagni secchioni e sgobboni. Oggi hanno un Ministro dell’Istruzione che è una dei loro. Una che davvero li rappresenta, dimostrando concretamente che in Italia si può anche non studiare per fare strada e, soprattutto, carriera politica. Via libri di scuola, sussidiari, abecedari, dizionari e tutta quella ferraglia arrugginita che costringe la povera gioventù a perdere tempo incollata ad una sedia per ore! Basta, finalmente è arrivata l’ora della riscossa. L’onagrocrazia al potere! A proposito, onagrocrazia non è una parolaccia. Deriva dal greco ὄναγρος (ònagros), che significa somaro selvatico. L’ha coniata Benedetto Croce per indicare la forma di potere gestita dai somarelli, ovvero coloro che non hanno avuta tanta voglia di studiare.