ROMA – Sono l’Istituto neurologico “Carlo Besta” di Milano e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma le due strutture sanitarie italiane disponibili ad accogliere Alfie Evans, il bambino di 23 mesi, di nazionalità britannica, ricoverato all’Alder Hey Hospital di Liverpool e per il quale i giudici, su richiesta dei medici, hanno autorizzato la sospensione della ventilazione assistita che contribuisce a mantenerlo in vita.
La disponibilità del “Carlo Besta” è stata resa nota da Filippo Martini, vicepresidente di “Giuristi per la vita”, associazione composta da avvocati e studiosi di diritto che si prefigge di promuovere, difendere e tutelare il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale: “Abbiamo appena inoltrato alla direzione dell'Alder Hey Hospital e ai loro legali, la manifestazione di disponibilità da parte dell'Istituto neurologico "Carlo Besta" di Milano per una "second opinion" nell'interesse del piccolo Alfie”, ha scritto in un post su Facebook rispondendo ad una sollecitazione arrivata da Liverpool dallo stesso Thomas Evans, papà di Alfie, che da lungo tempo ha stretto raccordi con alcune delle realtà italiane più attive in questo campo. “Caro Tom Evans – scrive Martini rispondendo alla richiesta di ‘fare qualcosa’- certo che stiamo facendo tutto il possibile. Attendiamo e speriamo in un riscontro. Tra poche ore – aggiunge Martini - dovrebbe pervenirci anche la disponibilità analoga da parte del Bambin Gesù di Roma”.
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Pubblicato Giovedì, 11 Gennaio 2018 23:43
Trascrizione dell'intervista rilasciata dall'Avv. Monica Boccardi al Web Magazine Rimini 2.0 l'11 gennaio 2018. Il testo originale al link https://www.riminiduepuntozero.it/ecco-come-ti-smonto-la-legge-eutanasica-monica-boccardi-ci-spiega-perche-le-dat-sono-pericolose/
di Redazione
Monica Boccardi, avvocato dei Giuristi per la Vita, ci ha illustrato i pericoli della legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento che legalizzano la morte per fame e per sete: eutanasia passiva. Un approfondimento da leggere senza pregiudizi.
Il Partito Democratico, nel rush finale di questa legislatura, dopo aver portato a casa le leggi anti-cattoliche sul divorzio breve e sul simil-matrimonio gay (unioni civili), ha approvato le DAT (Disposizioni anticipate di trattamento). Un nome che inganna, perché di fatto in Parlamento, anche se qualcuno cerca invano di negare, hanno spalancato le porte all’eutanasia passiva: in poche parole la morte per fame e per sete, dato che per la legge si possono interrompere l’idratazione e l’alimentazione artificiale che sono sostegni vitali. Abbiamo intervistato Monica Boccardi, avvocato di Rimini dei Giuristi per la Vita per scoprire i pericoli nascosti in questa nuova legge.
Monica, sembrerà scontato, ma in tantissimi non conoscono il tema che stiamo trattando. Innanzitutto qual è la differenza tra accanimento terapeutico ed eutanasia?
Non sono una bioeticista, né un medico ma un semplice avvocato, quindi posso rispondere basandomi solo sulle mie conoscenze legali, sul buon senso e su ciò che ritengo essere la guida per ciascun cattolico che voglia rimanere tale, il Catechismo della Chiesa cattolica. Perciò la definizione che sto per dare non è universale, ma è frutto della mia personale elaborazione. Anche perché, se ci basiamo sullo stato attuale della bioetica, possiamo dire tutto e il contrario di tutto.
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