EMPOLI: LA REPLICA DEI GIURISTI PER LA VITA E DI PRO VITA ONLUS AL COMUNICATO DI ANDDOS: "L'ESPOSTO CONTRO IL SINDACO E' FONDATO"
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- Pubblicato Giovedì, 02 Ottobre 2014 16:10
I Giuristi per la Vita e l’Associazione Pro Vita Onlus hanno appreso del comunicato stampa emanato da ANDDOS (Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale) circa l’asserita infondatezza dell’esposto inoltrato al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Firenze contro il decreto del Sindaco di Empoli che autorizza la trascrizione dei matrimoni stipulati all’estero tra coppie omosessuali, si fa presente quanto segue.
Poche parole meritano di essere spese in merito alle considerazioni dell’Associazione ANDDOS. Spiace che abbiano perso del tempo per tentare di elaborare una tesi indifendibile. Sulla vicenda di Empoli, molto semplicemente, consigliamo ai rappresentanti della predetta Associazione di leggere attentamente la lettera che il Prefetto di Firenze ha inviato al Sindaco Brenda Barnini, nella quale è stata evidenziata l’illegittimità del provvedimento adottato, di cui è stato chiesto l’annullamento.
Il Ministero dell’Interno, contattato sul tema dai Giuristi per la Vita, ha ufficialmente comunicato che a giorni verrà diramata a tutti i Sindaci d’Italia una puntuale circolare in cui sarà definitivamente ribadita l’illegittimità giuridica della trascrizione dei matrimoni di coppie omosessuali stipulati all’estero, e si potrà finalmente chiudere questa inutile farsa demagogica.
Consigliamo all’ANDDOS un’attenta lettura della circolare ministeriale, in modo che riescano con serenità a farsene una ragione. Sono le istituzioni pubbliche laiche italiane, quindi, e non la Chiesa cattolica a ribadire quale si il concetto di famiglia (ovvero l’unione tra un uomo ed una donna basata sul matrimonio) secondo l’art.29 della Costituzione e le due recenti sentenze della Corte Costituzionale n.138/2010 e n.170/2014.
Un’ultima annotazione e un consiglio non richiesto ai rappresentanti dell’ANDDOS: occorre sempre stare attenti a lanciare epiteti a sproposito. Così facendo, infatti, hanno corso il rischio di considerare una «sacca di resistenza conservatrice» sia il Prefetto di Firenze che il Ministro dell’Interno del governo Renzi. Onestamente, ci pare un po’ eccessivo.