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Pubblicato Venerdì, 29 Gennaio 2016 01:23
IL PARADOSSO CRISTIANO
& DON GIUSSANI
Come deve porsi un cristiano di fronte allo spirito del mondo, agli orientamenti che chi detiene il potere in un dato periodo storico vuole affermare come bene e sentire comune? È possibile e, nel caso, anzi necessario adattare i contenuti del Vangelo e della Tradizione ai tempi e alle situazioni? Oggi, in particolare, che il mondo vuol fare a meno di Dio, ha senso continuare a dare testimonianza pubblica del proprio credo? O piuttosto, a maggior ragione quando ci si trova palesemente in condizioni di minoranza, la fede andrebbe custodita come un fatto intimo, qualcosa che non abbraccia la totalità dell’espressione dell’io a livello personale e sociale?
Un sacerdote e un avvocato, legati dall’amicizia e da una lunga appartenenza all’esperienza di Comunione e Liberazione, per entrambi iniziata negli anni di Liceo, cercano, attraverso un libro, di dare risposta a queste domande e a moltissime altre a esse concatenate, riprendendo e meditando alcune riflessioni di mons. Luigi Giussani sul paradosso cristiano dell’uomo che si trova a dover scegliere se essere figlio di Dio o prodotto di questo mondo.
IL LIBRO
Gianfranco Amato - Gabriele Mangiarotti
PER L’UMANO & PER L’ETERNO
Il dialogo con don Giussani continua
(Ed. Ares - pp. 128)
«Per che cosa si deve combattere? Per l’umano e per l’eterno».
Mons. Luigi Giussani
Di fronte alla grave crisi personale e sociale che attanaglia il tempo presente, due amici, discepoli di mons. Luigi Giussani, rendono pubblico il loro dialogo sull’uomo e sul bene comune che continua, anche oltre la morte, quotidianamente, col Fondatore del Movimento di CL, attraverso i suoi scritti e, grazie alla preghiera, nella comunione dei santi.
Un testo che, nel suggerire un metodo per discernere la realtà e vivificarla, ripropone con speciale evidenza l’identikit del cristiano, uomo nel mondo ma non di questo mondo, soggetto alle lusinghe dei beni e dei poteri terreni, ma consapevole che il suo tesoro e la sua vita vera sono in Cielo.
E questo «grande paradosso», come lo definiva mons. Giussani, viene approfondito in queste pagine costantemente nel solco dello stesso Fondatore di CL, per il quale «solo la dipendenza dal mistero, come costitutiva del valore dell’io, libera l’io. L’uomo non può non dipendere. L’alternativa è: o dipende direttamente da Dio, o diventa schiavo del torrente delle cose, delle forze determinanti la società, vale a dire del potere. Quanto più il nesso con Dio è vissuto, tanto più l’uomo giudica e tratta tutto con libertà».
Così gli spunti qui offerti si fanno invito ad approfondire l’intera opera di Giussani a cui puntualmente si riferiscono, per imparare, come lui, a pensare, amare e agire nella presenza di Cristo a ogni livello dell’esistenza, ogni istante della propria vita.
GLI AUTORI
Gianfranco Amato, Varese 1961. Avvocato, opera nel campo della bioetica ed è presidente nazionale dell’organizzazione Giuristi per la Vita. A metà degli Anni 70 conobbe Gioventù studentesca: da allora segue l’esperienza di Comunione e Liberazione.
Gabriele Mangiarotti, Arese 1948. Sacerdote, è responsabile dell’Ufficio per la Pastorale scolastica e la Cultura della diocesi di San Marino-Montefeltro. Pubblicista, nel 2001 ha fondato il sito CulturaCattolica.it, di cui è responsabile. Nel 1962, quando frequentava la I Liceo, ha incontrato don Luigi Giussani e ha subito abbracciato il Movimento da lui fondato.
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Pubblicato Venerdì, 29 Gennaio 2016 01:06
L'esame nell'aula del Senato del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili avrà inizio domani con la discussione sulle sospensive e sulle pregiudiziali. Il voto su queste ultime, però, avverrà nella seduta di martedì 2 febbraio e dunque dopo il Family Day del Circo Massimo. È quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, accogliendo le richieste della Lega Nord. IntelligoNews ne ha parlato con l'avvocato Gianfranco Amato dei "Giuristi per la Vita"...
Il voto slitta al 2 febbraio e considerando che qualcuno aveva criticato la piazza prevista dopo il voto dell'Aula, adesso il voto arriverà prima del Family Day: cosa cambia?
"Sapevamo che comunque non si sarebbe concluso entro il 30, la piazza sarebbe stata dentro la discussione. Detto ciò, questa notizia aiuta anche se qui il vero è capire esattamente di quale testo discuteremo. La notizia delle perplessità che sono giunte dal Quirinale e che hanno fatto irritare Renzi devono trovare una soluzione. Dobbiamo capire questi emendamenti che cosa partoriranno, noi temiamo l'ennesimo pasticcio. La parificazione del matrimonio tra coppie dello stesso sesso al matrimonio è stato un rilievo che era evidentissimo, ma quando lo abbiamo sottolineato noi siamo stati presi a pernacchie...".
La piazza di Roma potrebbe essere la piazza d'Europa? Se l'Italia frenasse potrebbe cioè essere emulata? In Portogallo si è appena fatto un passo indietro sulle adozioni alle coppie omosessuali.
"Direi che è addirittura una piazza del mondo. Sono tantissime le sollecitazioni che io stesso ricevo dagli Stati Uniti all'Australia. Ci dicono che noi siamo l'ultima spiaggia, se cade l'Italia non è l'ennesimo Paese che si aggiunge alla lista. L'Italia, non ce lo nascondiamo, rappresenta la Chiesa cattolica, ha un valore simbolico enorme. Infatti ci saranno anche degli interventi di spessore internazionale in piazza, è evidente che la risonanza va oltre i confini nazionali e continentali. In questo momento tutto il mondo ci guarda, i riflettori sono puntati su questa piazza".
Come risponde a chi dice che un simile provvedimento ce lo chiede l'Europa?
"Mi chiedo quale Europa, quella del politicamente corretto e dei cosiddetti diritti civili? Quella trainata dalle locomotive del Belgio e dell'Olanda? Se i diritti civili sono la legge sull'eutanasia infantile del Belgio o il riconoscimento del partito dei pedofili in Olanda perché adesso si parla di diritto all'amore intergenerazionale, l'Europa se li tenga pure. Non è detto che tutto ciò che viene da là sia comunque a prescindere un traguardo di progresso. Nella maniera più assoluta. L'Italia può e deve essere allora il segnale di stop all'Europa e al mondo intero, per fermare questa corsa al ribasso verso l'abisso".
Il voto dopo il Family Day come viene accolto, in definitiva, da chi come lei sarà sabato al Circo Massimo?
"Non è solo una notizia positiva, ma provvidenziale! Non c'è dubbio che aiuta perché è bene che i rappresentanti del popolo nella sede deputata a decidere capiscano dove sta il popolo".