L’ITALIA HA BISOGNO DEI CATTOLICI
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- Pubblicato Giovedì, 03 Marzo 2016 09:58
Il Popolo della Famiglia sceglie ancora una volta di manifestarsi e per farlo si incammina su una strada faticosa ma decisiva: la richiesta di consenso agli italiani. Da subito, da oggi stesso, lavoreremo alla costruzione di liste del Popolo della Famiglia in vista delle amministrative di primavera, presenteremo nostri candidati sindaci in centinaia di città e comuni, ci assumeremo la responsabilità di una rappresentanza politica diretta per quelle idee. Chi ha detto di volerle rappresentare le ha in realtà strumentalizzate e tradite, ora costruiamo dal basso una forza.
di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato
L’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sulle unioni omosessuali è avvenuta con 173 voti, la maggioranza dei quali di parlamentari sedicenti cattolici, alcuni presenti anche al Circo Massimo a sostegno del Family Day. Un popolo aveva indicato una via, in quella sede: crisi di governo e urne. Il popolo ha parlato, ma non è stato ascoltato.
In pochissimi giorni da quel ferale giovedì 25 febbraio, i parlamentari hanno: annunciato una legge sulla adozioni che supplisse allo stralcio della stepchild adoption garantendo «adozioni per tutti, compresi omosessuali e single»; ripreso l’iter del divorzio lampo, perché il divorzio breve approvato appena un anno fa è improvvisamente diventato obsoleto, visto che l’unione civile si scioglie con un battito di ciglia; incardinato quattro progetti di legge sull’eutanasia; attivato un intergruppo trasversale di 160 deputati chiamati dal guru Roberto Saviano a varare normative per la droga libera. Nei pochi spazi liberi sui giornali si discuteva solo dell’utero affittato dal leader che si definiva comunista, di quello che la giovane conduttrice televisiva avrebbe voluto affittare a gay bisognosi e del magistrato del Tribunale dei minori di Roma che inventava contra legem una sentenza con addirittura una stepchild adoption incrociata garantita a una coppia lesbica, con ogni donna che diventava “mamma” della figlia dell’altra in virtù del rapporto omosessuale che intercorreva tra le due. Questo è il quadro emerso in meno di una settimana dal giorno in cui il governo Renzi poneva una violenta e ademocratica mozione di fiducia sul maxiemendamento al ddl Cirinnà, ottenendo il voto favorevole anche del partito di Angelino Alfano. Ricordiamo, peraltro, che sia Renzi sia Alfano si proclamano “cattolici”.
RILEGGENDO LE INDICAZIONI DI RATZINGER
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- Pubblicato Giovedì, 03 Marzo 2016 01:25
(*) Versione aggiornata con integrazioni dell'articolo "Caro Lupi difendi l'indifendibile"
di Gianfranco Amato
Oscilla tra il patetico e l’irritante il tentativo dell’ex ministro Lupi, in una lettera inviata al direttore de “Il Sussidiario”, di difendere l’indifendibile. Ovvero il plateale tradimento dei suoi colleghi senatori sul maxiemendamento governativo che ha di fatto sostituito il ddl Cirinnà. Non sappiamo quali siano i reconditi motivi per cui Lupi – che, non essendo senatore, non ha materialmente partecipato al tradimento – abbia avvertito l’esigenza di cimentarsi in questa spericolata gincana.
Pronti a scommettere con lui una cena su quanto tempo passerà prima che saranno introdotti adozione gay e matrimonio egualitario. Una volta caduta la linea Maginot del riconoscimento legale delle unioni civili omosex, il resto è inevitabile. Irlanda docet!
Ciò che irrita maggiormente, però, è che per giustificare l’imperdonabile fellonia dei colleghi senatori, Lupi abbia avuto il cattivo gusto di tirare in ballo proprio Joseph Ratzinger e il concetto di compromesso come «vera morale della politica».Se, infatti, anziché citarlo a sproposito, lo avesse letto attentamente, avrebbe evitato un’omerica gaffe.
CARO LUPI, DIFENDI L'INDIFENDIBILE
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- Pubblicato Martedì, 01 Marzo 2016 01:16
Caro direttore,
vorrei intervenire dopo aver letto la lettera inviata dall'ex ministro Maurizio Lupi al direttore de Il Sussidiario e diretta contro «alcuni leader del Family Day».
Oscilla tra il patetico e l’irritante il tentativo di Lupi di difendere l’indifendibile. Ovvero il plateale tradimento dei suoi colleghi senatori sul maxiemendamento governativo che ha di fatto sostituito il ddl Cirinnà. Non sappiamo quali siano i reconditi motivi per cui Lupi – che, non essendo senatore, non ha materialmente partecipato al tradimento – abbia avvertito l’esigenza di cimentarsi in questa spericolata gincana.
Pronti a scommettere con lui una cena su quanto tempo passerà prima che saranno introdotti adozione gay e matrimonio egualitario. Una volta caduta la linea Maginot del riconoscimento legale delle unioni civili omosex, il resto è inevitabile. Irlanda docet!
Ciò che irrita maggiormente, però, è che per giustificare l’imperdonabile fellonia dei colleghi senatori, Lupi abbia avuto il cattivo gusto di tirare in ballo proprio Joseph Ratzinger. Se, infatti, anziché citarlo a sproposito, lo avesse letto attentamente, avrebbe evitato un’omerica gaffe.
CHE COSA RIMANE DEL MATRIMONIO? (A CURA DELL'AVV. MASSIMILIANO FIORIN)
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- Pubblicato Lunedì, 29 Febbraio 2016 14:23
Una riflessione sulla disaffezione delle coppie italiane verso il matrimonio e sulla sua trasformazione, per effetto degli interventi legislativi che si sono succeduti nel tempo, in intesa sentimentale di natura precaria (video registrato il 12 febbraio 2016).
IL GRAVE #TRADIMENTO DI ANGELINO ALFANO
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- Pubblicato Venerdì, 26 Febbraio 2016 11:24
di Gianfranco Amato
Impareggiabile il commento del ministro dell’interno Angelino Alfano circa la sua sciagurata decisione di votare la fiducia al governo sul maxiemendamento sostitutivo del ddl CIrinnà: «Abbiamo fermato una rivoluzione contro natura e antropologica». Ipse dixit! Occorrerebbe chiedersi, però, a quale “natura” il ministro faccia riferimento. Non certo la legge naturale. Ad Alfano – che pare si definisca “cattolico” – potremmo ricordare l’art. 2357 del Catechismo della Chiesa cattolica, il quale espressamente prevede che «gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati» e «contrari alla legge naturale». Perché contro natura? Perché, dice sempre il Catechismo in quell’articolo, tali atti «precludono all'atto sessuale il dono della vita», «non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale», e quindi «in nessun caso possono essere approvati». Talché l’art.1867 dello stesso Catechismo dichiara «il peccato dei Sodomiti», come uno dei cinque gravi peccati che «gridano verso il cielo» (sostituendo la vecchia dizione di «vendetta al cospetto di Dio»).
BASTA ARRENDERSI SENZA BATTERSI! UNA RISPOSTA AL PROF. D’AGOSTINO
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Febbraio 2016 15:26
Chi e quando ha decretato essere inesorabile il declino della nostra civiltà occidentale?
di Gianfranco Amato
Il professor Francesco D’Agostino nell’intervista resa a Giancarlo Perna su “Libero” lo scorso 15 febbraio, non ha espresso un giudizio molto generoso verso le associazioni organizzatrici del Family Day del Circo Massimo. Dopo averle definite, poco elegantemente, come «inadeguate» e «non rappresentative del meglio della cultura cattolica», le ha implacabilmente bollate come affette da «ingenuità politica». Questo solo per essersi opposte tout court al riconoscimento giuridico delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Secondo D’Agostino, infatti, è del tutto naïf e velleitario rifiutarsi di prendere atto dell’ineluttabile deriva cui saremmo destinati per il solo fatto di vivere nel Vecchio Continente.