IL TAR METTE IN GINOCCHIO I MEDICI OBIETTORI
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- Pubblicato Martedì, 09 Agosto 2016 00:23
La sentenza del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso proposto da Movimento per la Vita, Medici Cattolici, Ginecologi ed Ostetrici Cattolici, Giuristi per la Vita e Pro Vita contro il decreto della Regione Lazio sulla presenza dei medici obiettori nei consultori familiari non è solo una sconfitta per il mondo prolife, ma ha una portata più ampia.
Il decreto Zingaretti stabilisce espressamente che i medici obiettori di coscienza che lavorano nei consultori hanno l'obbligo di attestare lo stato di gravidanza della donna che si presenta perché intenzionata ad abortire e hanno, ancora, l'obbligo di prescrivere e somministrare i contraccettivi ormonali, anche post-coitali (pillole "dei giorni dopo"), nonché di applicare i sistemi contraccettivi meccanici (spirale). Il giudizio del TAR, quindi, non riguardava affatto un conflitto tra una donna che vuole abortire e un medico che non vuole contribuire alla uccisione dell'embrione o del feto: è pacifico, infatti, che – in caso di rifiuto da parte di un medico obiettore – altri medici avrebbero attestato la gravidanza, prescritto le pillole (alcune delle quali, fra l'altro, ormai sono farmaci da banco), applicato la spirale.
No. In questo caso le parti erano diverse: l'Autorità Pubblica e il medico obiettore. L'Autorità dice al medico: "Anche se la tua coscienza te lo vieta, tu devi rilasciare il certificato, devi prescrivere le pillole, devi inserire la spirale; se non lo fai, ti licenzio o ti denuncio (meglio ancora: non ti assumo)".
Gianfranco Amato e Alberto Agus a Radio Maria, "Contro i falsi miti del progresso"
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- Pubblicato Venerdì, 05 Agosto 2016 14:51
Registrazione della puntata del 2 agosto 2016 della rubrica di Radio Maria "Contro i falsi miti del Progresso", condotta da Giuseppe Brienza, sul tema "Europa e diritti". La puntata ha visto la partecipazione dell'Avv. Gianfranco Amato e dell'Avv. Alberto Agus, rispettivamente Presidente Nazionale e Responsabile regionale per la Sardegna dell'Associazione Giuristi per la Vita.
“LA FAMIGLIA È IL CUORE DELLA POLITICA, NON SERVE UNA MERA LOGICA ASSISTENZIALE”
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- Pubblicato Sabato, 23 Luglio 2016 01:31
Gianfranco Amato racconta le sue battaglie in favore dei valori non negoziabili: un impegno “scomodo” per il quale la tiepidezza è controproducente
LA LEZIONE POLITICA DELLA #BREXIT
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- Pubblicato Domenica, 03 Luglio 2016 09:59
Malgrado si moltiplichino, in Gran Bretagna, le manifestazioni di quanti, scontenti dell’esito del voto di una settimana fa, chiedono un nuovo referendum, i sentimenti antieuropeisti serpeggiano anche tra i ceti moderati di Paesi tradizionalmente sostenitori del progetto Ue. Occorre che le élites plutocratiche dei tecnocrati di Bruxelles imprimano delle radicali correzioni di rotta all’Unione
di Gianfranco Amato
« È la democrazia, bellezza! E tu non puoi farci niente». Così avrebbe risposto l’impareggiabile Humphrey Bogart di Quarto Potere a tutti gli euroentusiasti che devono ancora riprendersi dal Brexit shock. E sì, non si può essere democratici ad intermittenza e rispettare il volere del popolo solo quando coincide con i desiderata del Potere. Le élite massoniche e mondialiste di Bruxelles amano ammantare i propri discorsi di concetti come «democrazia » e «volontà popolare», mentre in realtà nutrono un profondo e assoluto disprezzo per entrambi. L’ipocrisia infida e farisaica al potere. Uno degli effetti positivi della Brexit è quello di aver fatto venire allo scoperto diversi di questi Sepolcri Imbiancati. Tra costoro spicca, ça va sans dire, tale Mario Monti, già noto agli italiani, che in preda ad un attacco di stizza, si è lasciato scappare uno di quegli aforismi che resterà nella storia della dittatura mondialista: «David Cameron ha abusato della democrazia». Beh, detto da uno che è diventato Capo del Governo grazie ad una manovra di palazzo, dopo essere stato nominato senatore a vita, si può anche capire. Ma è sempre così, per Monti e i suoi amici/confratelli altolocati del Bilderberg Group, della Trilateral Commission, di Goldman Sachs, dare voce al volgo plebeo diventa una «alta prova di democrazia » quando il popolo si adegua docilmente alla volontà dell’élite illuminata, mentre si trasforma in un «abuso di democrazia» quando lo stesso popolo osa contraddire le indicazioni degli Ottimati al potere. La verità è che l’élite nutre una profonda idiosincrasia nei confronti del popolo, considerato sempre come una massa informe di individui che deve essere guidata dall’alto, a causa della sua congenita immaturità e conseguente incapacità di formulare processi decisionali per il suo stesso bene.
LETTERA APERTA A TUTTI I COMBATTENTI DEL FAMILY DAY
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- Pubblicato Martedì, 28 Giugno 2016 22:49
di Gianfranco Amato
San Terenzo, li 25 giugno 2016
«Omne regnum in seipsum divisum desolatur, et domus supra domum cadit» (Lc 11,17). Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra, ammonisce il Signore.
Se tutti noi ci diciamo – come io credo – discepoli dell’unico Maestro, non possiamo ignorare questo Suo preziosissimo ammonimento. Non dobbiamo cadere nell’errore fatale di dividerci e litigare tra di noi. Ascoltiamo e meditiamo le Sue parole.
Vi confesso di aver vissuto con particolare dolore e sofferenza la colluttazione fratricida che si è ingaggiata giorni fa nella Rete, attraverso una serie indicibile di colpi bassi, di battute al vetriolo, di attacchi rancorosi, impensabili tra amici, e meno che mai tra fratelli. A volte mi chiedo se davvero ci consideriamo tutti figli dello stesso Padre. Avete valutato anche quale esempio stiamo dando ai figli del mondo? Come pensate che vedano fratelli che si sbranano a vicenda con un livore che loro non riserverebbero neppure al peggior nemico?
Io non sono nessuno e non ho alcun titolo per intervenire, ma vi scongiuro di fermarvi, di cessare il fuoco, di dichiarare una tregua.
Non serve dividersi!
CONFUTAZIONE E RISPOSTA A 10 OBIEZIONI SUI #RISULTATI ELETTORALI DEL PDF
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- Pubblicato Giovedì, 09 Giugno 2016 15:52
di Gianfranco Amato
Com’era prevedibile, i risultati ottenuti dal Popolo della Famiglia il 5 giugno 2016 sono stati oggetto di una ridda di commenti e valutazioni, da cui sono scaturiti alcuni rilievi critici. Cerchiamo di rispondere alle dieci principali obiezioni sollevate in proposito.
Obiezione n.1: La media ponderata dei voti che il Popolo della Famiglia ha ottenuto a livello nazionale si attesta all’1,07%. Un po’ poco per chi aveva la pretesa di rappresentare i cristiani in politica.
Niente affatto. Io direi, invece, che sia più giusto definire questo risultato con il suo vero nome: miracolo. Chi mastica un po’ di politica sa che solo un intervento sovrannaturale avrebbe potuto consentire ad un movimento nato lo scorso 11 marzo di raggiungere un simile traguardo a livello nazionale, nonostante l’oscuramento assoluto da parte di qualunque mezzo di comunicazione, avvenuto, peraltro, in palese e assoluta violazione delle disposizioni in tema di “par condicio”.
Ma a discapito di questa vergognosa censura, il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Ebbene, l’unica considerazione da fare è la seguente: se in soli ottantacinque giorni, il Popolo della Famiglia – in condizioni di assoluto black-out mediatico – è riuscito a raggiungere l’1% dei consensi a livello nazionale, non è impossibile immaginare che in un anno di lavoro, e a condizioni diverse di visibilità, si possa superare la soglia minima del 3% prevista dall’Italicum per accedere in parlamento. Parlo di un anno, perché è ragionevole pensare che si vada al voto per le elezioni politiche nel 2017.