SOLIDARIETA' ALL'ISTITUTO SACRO CUORE DI TRENTO
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- Pubblicato Mercoledì, 23 Luglio 2014 10:42
COMUNICATO STAMPA
I Giuristi per la Vita, l’associazione ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD - Movimento Europeo per la Difesa della Vita e della Dignità Umana, esprimono la propria posizione a riguardo dell’incresciosa vicenda che ha coinvolto l’Istituto Sacro Cuore di Trento.
Com’è noto, infatti, una virulenta campagna mediatica diffamatoria – ormai giunta a livello nazionale – ha insinuato che i responsabili della scuola paritaria trentina avessero licenziato una giovane insegnante a causa del suo orientamento sessuale.
La FLC CGIL di Trento ha parlato di «ennesimo episodio di discriminazione e di violazione della dignità delle persone in Istituti paritari che colpisce tutto il mondo della scuola», chiedendo la «revoca del licenziamento e il ripristino dei diritti civili e sociali», e minacciando non solo «iniziative legali» ma anche «la richiesta di revocare i finanziamenti pubblici». Il Ministro dell’Istruzione in un comunicato ufficiale diramato il 20 luglio scorso ha dichiarato che interverrà sulla vicenda dell’Istituto del Sacro Cuore di Trento«con la dovuta severità».
I “Comitati per l’altra Europa con Tsipras” hanno formalmente chiesto al presidente della Provincia, Ugo Rossi, che ha delega all’istruzione, «un intervento di pubbliche scuse alla docente discriminata», e insieme al partito “Sinistra Ecologia e Libertà”, hanno colto l’occasione per invocare un’accelerazione dell’iter parlamentare del disegno di legge Scalfarotto contro l’omofobia, e l’introduzione della propaganda gender nelle scuole. Tutto ciò, mentre le associazioni omosessualiste Arcilesbica, Agedo, Equality Italia e Famiglie Arcobaleno continuano un intollerabile e vergognoso linciaggio morale nei confronti del responsabile dell’istituto, Madre Eugenia Libratore.
L’inutile polemica si potrebbe tranquillamente chiudere precisando che nel caso in questione non si è trattato di alcun licenziamento, in quanto il contratto a tempo determinato con l’insegnante è cessato in data 30 giugno 2014, contratto nel quale, peraltro, la stessa docente aveva dichiarato di «essere consapevole dell’indirizzo educativo e del carattere cattolico dell’istituzione e di collaborare alla realizzazione di detto indirizzo educativo».
Peraltro, quand'anche si fosse trattato di licenziamento, il comportamento tenuto dall’Istituto deve comunque considerarsi pienamente legittimo, laddove si consideri il principio sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza 29 dicembre 1972, n. 195, e ribadito nel 2011 da una pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, secondo cui una struttura scolastica paritaria ha diritto di «scegliere i propri docenti in base a una valutazione della loro personalità», e di «recedere dal rapporto di lavoro ove gli indirizzi religiosi o ideologici del docente siano divenuti contrastanti con quelli che caratterizzano la scuola».
Si ha l'impressione, in realtà, che questo caso sia stato artatamente montato con il solo ed unico fine di consentire al Sottosegretario on. Ivan Scalfarotto il rilascio al quotidiano "L'Adige" della seguente dichiarazione: «in presenza di una legge, la direttrice della scuola avrebbe forse avuto maggiore contezza della gravità del suo comportamento». A buon intenditor poche parole!
I Giuristi per la Vita, ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD colgono l’occasione per evidenziare:
- il principio sancito dall’art. 26, terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il quale testualmente prevede che «i genitori hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli»;
- l’evidente strumentalità della risibile richiesta avanzata dal segretario generale della FLC CGIL, Mimmo Pantaleo, di revoca del contributo pubblico erogato dalla Provincia di Trento all’Istituto Sacro Cuore, in quanto tale contributo, essenziale per la stessa sopravvivenza dell’Istituto, non può far venir meno i summenzionati principi di autonomia, né determinare un’indebita ingerenza della pubblica amministrazione nella gestione della scuola, o un’imposizione di scelte incompatibili con l’ispirazione religiosa che connota l’Istituto medesimo.
I Giuristi per la Vita, ProVita Onlus, Nuovi Orizzonti ed il MEVD esprimono la propria sincera e piena solidarietà a Madre Eugenia Libratore e a tutto l’Istituto Sacro Cuore di Trento, auspicando che il Ministro Giannini sappia valutare questo caso in modo imparziale, senza lasciarsi trasportare da indebite pressioni ideologiche, e chiedono al Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, di denunciare senza indugi i metodi intimidatori, diffamatori, e intolleranti di tutti coloro che tentano operazioni di bassa speculazione demagogica, travisando i fatti di questa vicenda in maniera vergognosamente strumentale.
GIURISTI PER LA VITA Il Presidente (avv. Gianfranco Amato) |
PROVITA ONLUS Il Presidente (Antonio Brandi) |
NUOVI ORIZZONTI Il Referente (Silvia Piasentini) |
MEVD Il Referente (Maria Alessandra Scolaro) |
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I GIURISTI PER LA VITA SOLIDALI CON IL PROF. MASSIMO GANDOLFINI
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- Pubblicato Domenica, 01 Maggio 2016 23:18
COMUNICATO STAMPA
I GIURISTI PER LA VITA SOLIDALI CON IL PROF. MASSIMO GANDOLFINI
I Giuristi per la Vita, unitamente al loro Presidente, l'avv. Gianfranco Amato, esprimono piena solidarietà al Prof. Massimo Gandolfini, in questi giorni, bersaglio dell'associazione Arcigay, che lo ha querelato per presunte affermazioni, false ed offensive, che il portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli avrebbe pronunciato nelle sue numerose conferenze sulla ideologia del gender.
È ormai nota l'attività, indefessa ed ancorata a criteri anche scientifici, che il prof. Gandolfini sta portando avanti in tutta Italia, al fine di informare, formare e sensibilizzare genitori, figli, educatori, docenti, ecc., sui rischi ed i pericoli che la teoria del gender può provocare nella società di oggi.
Pertanto, certi che la magistratura saprà riconoscere la fondatezza e la correttezza dell'operato del prof. Gandolfini, confidiamo in una pronta e giusta risoluzione di tale incresciosa vicenda.
Roma, 1° maggio 2016
Associazione Giuristi per la Vita
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DIFFIDATO IL FESTIVAL DI SANREMO DAI GIURISTI PER LA VITA
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- Pubblicato Sabato, 15 Febbraio 2014 13:15
COMUNICATO STAMPA 9-2014
I Giuristi per la Vita hanno appreso che alla prossima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo prenderà parte il controverso artista Rufus Wainwright, noto, tra l’altro, per l’esecuzione di testi osceni e dissacratori come il celebre “Gay Messiah”, in cui si parla del «Messia che risusciterà da un film porno degli anni ‘70», del «Battista» che «non viene battezzato nello sperma», e di altre allusioni erotiche di natura blasfema.
Poiché il predetto testo integra palesemente il reato di offese ad una confessione religiosa mediante il vilipendio di persone, previsto e punito dall’art.403 del Codice Penale, i Giuristi per la Vita ricordano che ai sensi dell’art. 25, primo comma, del Regolamento del Festival «gli artisti durante le loro esibizioni non potranno assumere atteggiamenti e movenze o usare abbigliamenti e acconciature in contrasto con i principi del buon costume ovvero in violazione di norme di legge o di diritti anche di terzi».
Gli stessi Giuristi per la Vita ricordano, altresì, che gli organizzatori del Festival, ed in particolare la Direzione Artistica, il Comitato di Controllo e la Commissione Musicale, sono tenuti a vigilare e controllare il puntuale rispetto della citata norma regolamentare, anche in considerazione della sensibilità religiosa di milioni di telespettatori e della natura di servizio pubblico che riveste la rete emittente.
Per questo, i Giuristi per la Vita:
1) invitano gli organizzatori del Festival, ed in particolare la Direzione Artistica, il Comitato di Controllo e la Commissione Musicale, ad esaminare attentamente il testo dei brani che gli artisti – ed in particolare il predetto cantante Rufus Wainwright – eseguiranno, vigilando affinché negli stessi testi non si ravvisi alcun contenuto osceno o dissacratorio, in violazione di quanto disposto dal citato art. 25 del Regolamento.
2) diffidano gli organizzatori del Festival, ed in particolare la Direzione Artistica, il Comitato di Controllo e la Commissione Musicale, dall’autorizzare o consentire che il cantante Rufus Wainwright si esibisca utilizzando il controverso brano intitolato “Gay Messiah”, o altro brano dall’identico contenuto osceno e dissacratorio;
3) avvertono che, in difetto, agiranno giudizialmente contro tutti i responsabili, sia in sede civile (anche attraverso class action, azioni risarcitorie ed ogni altra iniziativa ritenuta utile), sia in sede penale, mediante denuncia alla competente Procura della Repubblica.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
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I GpV PRESENTANO UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI RIGUARDO AGLI OPUSCOLI FILO-GENDER
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- Pubblicato Martedì, 18 Febbraio 2014 15:00
COMUNICATO STAMPA 10 -2014
I Giuristi per la Vita hanno inoltrato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio in merito alla vicenda degli opuscoli scolastici intitolati “Educare alla diversità a scuola” redatti dall’Istituto T.A. Beck su commissione dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale, ente governativo, e pubblicamente sconfessati dallo stesso governo per bocca del Viceministro Cecilia Guerra e del Viceministro Gabriele Toccafondi.
Nell’esposto si chiede alla Procura Regionale:
- di accertare se le modalità di affidamento dell’incarico all’Istituto A.T. Beck siano avvenute in conformità delle vigenti disposizioni normative in materia;
- di accertare la natura del rapporto contrattuale in essere con il predetto Istituto, i criteri di determinazione del corrispettivo pattuito per le prestazioni svolte, e la relativa congruità;
- di accertare la sussistenza di illeciti contabili nei fatti denunciati, individuando le eventuali responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nei confronti dell’erario.
- di accertare, altresì, la sussistenza di un eventuale danno all’immagine della pubblica amministrazione.
I Giuristi per la Vita prendono, altresì, atto del duro giudizio espresso dal Viceministro Toccafondi sul Direttore dell’U.N.A.R. Marco De Giorgi: Gabriele Toccafondi, Sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca: «Il fatto che gli opuscoli sulla diversità siano stati redatti dall’U.N.A.R. e diffusi nelle scuole senza l'approvazione del Dipartimento Pari Opportunità da cui dipende, e senza che il Ministero dell’Istruzione ne sapesse niente, è una cosa grave, chi dirige U.N.A.R. ne tragga le conseguenze».
L’unica conseguenza ragionevolmente immaginabile, a questo punto, sono le dimissioni di De Giorgi.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
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LA MODIFICA DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO DELLA PILLOLA DEL "GIORNO DOPO" VIOLA IL DIRITTO DI OBIEZIONE DI COSCIENZA
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- Pubblicato Martedì, 18 Febbraio 2014 15:21
COMUNICATO STAMPA 11 -2014
«La libertà di pensiero, di coscienza e di religione, è uno dei fondamenti di una società democratica». La solenne affermazione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo deve essere ricordata in questi momenti nei quali il diritto all'obiezione di coscienza dei sanitari alle pratiche abortive è messo in discussione oppure decisamente negato, in Italia e in Europa.
I Giuristi per la Vita sono già intervenuti a difesa del diritto all'obiezione di coscienza all'aborto, rappresentando cinque associazioni davanti al Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa per opporsi al Reclamo della CGIL che sosteneva che l'alto numero di medici obiettori impedisse un efficiente servizio e determinasse condizioni di lavoro troppo gravose per i non obiettori: la memoria dei Giuristi per la Vita ha dimostrato l'assoluta infondatezza delle tesi del sindacato e – dati ministeriali e scientifici alla mano – l'irrilevanza del numero degli obiettori sul “servizio IVG”, purtroppo assai efficiente in Italia.
Ciò che ora viene pesantemente aggredito è il diritto all'obiezione di coscienza dei medici e dei farmacisti alla prescrizione e alla distribuzione delle “pillole dei giorni dopo”. Con una forzatura giuridica e scientifica, questi preparati sono stati classificati come "contraccettivi", quando gli studi onesti e approfonditi hanno dimostrato che essi – oltre ad essere anche rischiosi per la salute della donna – possono avere l'effetto di impedire l'annidamento del concepito, determinandone la morte.
A suo tempo, ciò fu reso possibile utilizzando l'ambigua espressione «interruzione volontaria della gravidanza» utilizzata dalla legge sull'aborto, che permise di ritenere che l'azione antiannidamento non integrasse la pratica oggetto della legge 194.
Oggi è stato compiuto un passo ulteriore: sulla Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio è stata pubblicata la revisione del foglietto illustrativo del Norlevo, cancellando l'azione di possibile impedimento dell'impianto dell'embrione. Ora, secondo quel foglietto revisionato dall'AIFA, il Norlevo si limiterebbe a "inibire o ritardare l'ovulazione".
Occorre affermare con forza che il provvedimento si basa su dati scientifici accuratamente selezionati per nascondere quella parte di azione del preparato che, poiché non sempre riesce ad impedire il concepimento, provvede ad uccidere gli embrioni; non solo: come dimostra la dichiarazione di Emilio Arisi, Presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione, questa opera di falsificazione scientifica è stata messa in atto specificamente per colpire gli obiettori. Il dr. Arisi, per niente interessato alle sollecitazioni della coscienza dei suoi colleghi, si è rallegrato perché sarebbe caduto «definitivamente l’appiglio che consentiva ai medici obiettori di coscienza di negare la somministrazione della contraccezione di emergenza»; scrupolo che il dr. Arisi considera «un atteggiamento inaccettabile».
«La sfida dello stato democratico è di mantenere la tensione verso i suoi valori fondamentali nel rispetto del principio di legalità»: così il Comitato Nazionale di Bioetica concludeva il documento del 12/7/2012 sull'obiezione di coscienza, ampiamente valorizzata e sostenuta.
Si sceglie, invece, la strada della verità ufficiale – affermata con la forza delle leggi e dei provvedimenti amministrativi e che, sebbene falsa, non può essere messa in discussione – e con la spinta repressiva verso professionisti sanitari, come i medici e i farmacisti, non solo preparati e aggiornati, non solo attenti al rispetto dei valori espressi dai Codici deontologici, ma anche ubbidienti alla coscienza e non disposti a chiudere gli occhi sulla realtà.
I Giuristi per la Vita saranno accanto a loro.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
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