Alfie Evans: l'avv. Filippo Martini al TG3 Emilia - Romagna
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- Pubblicato Venerdì, 27 Aprile 2018 13:11
TG 3 Emilia Romagna - 26 aprile 2018: Estratto dell'edizione delle ore 19:30, con intervista all'Avv. Filippo Martini, del team dei Giuristi per la Vita che sta seguendo il caso del piccolo Alfie Evans.
COMUNICATO
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- Pubblicato Venerdì, 17 Novembre 2017 15:49
COMUNICATO
L'ASSISTENZA TECNICA DI ARUBA CI HA INFORMATI CHE C'E' STATO UN MASSICCIO INVIO DI EMAIL SPAM TRAMITE IL NOSTRO SITO.
CE NE SCUSIAMO MA NON E' DIPESO DA NOI, NE' CONOSCIAMO IL CONTENUTO DELLE EMAIL.
SIAMO STATI EVIDENTEMENTE VITTIMA DI HACKERAGGIO ED ABBIAMO ADOTTATO RIMEDI PER EVITARE IL RIPETERSI DI SIMILI EPISODI.
GIURISTI PER LA VITA
AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DEL SENTATO SULLE UNIONI GAY: RADIO VATICANA INTERVISTA IL PRESIDENTE DEI GIURISTI PER LA VITA
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- Pubblicato Venerdì, 16 Gennaio 2015 00:46
Prosegue in Commissione Giustizia del Senato la serie di audizioni informali sul disegno di legge Cirinnà riguardante il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso. Nel suo intervento, il presidente dei Giuristi per la Vita, l'avvocato Gianfranco Amato, ha evidenziato che qualunque seria discussione sulla delicata materia non può prescindere dall’articolo 29 della Costituzione. Emanuela Campanile lo ha intervistato per la Radio Vaticana.
IN RICORDO DI MONS. LUIGI NEGRI
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- Pubblicato Domenica, 02 Gennaio 2022 12:26
Ci ha lasciati un grande Pastore, padre e amico, mons. Luigi Negri. Vogliamo ricordarlo con questo suo magistrale intervento, fatto a braccio, dopo la conferenza tenuta dall'avv. Gianfranco Amato a Cagliari il 7 novembre 2019. Requiescat in pace.
La grandezza della testimonianza che ci è stata data ci esime dal fare discorsi.
Ci sono momenti, come questo, in cui non si devono fare discorsi. Si deve semplicemente accogliere una presenza che corrisponde al senso profondo della nostra vita. Può trattarsi di una presenza qualsiasi nel grande concerto dell’esistenza in cui l’uomo vive. Può trattarsi della presenza di una persona che non ha particolare rilievo, ma che quando parla mette a nudo la mia umanità.
Questa è l’autorevolezza di Dio. Chiunque parlando, dando testimonianza della sua vita, mette me in condizione di ritrovare la ragione ultima del mio vivere, del mio esistere, mi pone nella condizione di capire che la vita non è riconducibile a nessun calcolo, a nessun tipo di calcolo: intellettuale, positivo, biologico, affettivo, sessuale, politico, sociale. La vita non è una serie di calcoli, per cui funziona se il calcolo va bene, e non ha più valore se il calcolo va male.
Questa testimonianza afferma una grande verità, che la ragione umana, ancor prima della Chiesa, ha intuito e vissuto, ossia che, come diceva il grande Pascal, l’uomo supera infinitamente l’uomo. L’uomo è infinito nelle dimensioni che costituiscono il suo cuore. L’uomo va verso l’infinito. Non ci potrà essere nessuna meta umana, nessun obiettivo umano, nessun ideale umano capace di corrispondere veramente alla sua esistenza. Illusione e delusione si alternano in una vita non illuminata da Dio. Una vita senza Dio è meschina, triste. Perché è una vita che non ha senso e rotola insensibilmente, quasi senza consapevolezza, da un’origine strana e inconcepibile ad una fine obbiettivamente negativa.
GREEN PASS: “NON TI CURAR DI LOR, MA GUARDA E PASSA”
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- Pubblicato Mercoledì, 28 Luglio 2021 10:19
di Francesco Mario Agnoli
Tanto appassionati quanto assurdi gli attuali termini del dibattito sulla coercibilità delle vaccinazioni anti-Covid, che, comunque, mettono in gioco, in bene o in male a seconda dei punti di vista, il diritto alla salute, e sul Green Pass, che, per quanto chez nous non ancora definito espressamente come “obbligatorio”, col fare dipendere dal suo possesso l’accesso a determinati luoghi incide su un altro diritto costituzionalmente garantito: la libertà di circolazione. Difatti, se ci si ferma alle questioni di principio, alle norme astratte, la soluzione di ogni questione al riguardo trova già pronto un percorso obbligato, una direzione ben precisa nella Costituzione senza necessità di sollecitare a conferma l’opinione di illustri giuristi. In materia sanitaria l’art. 32 autorizza interventi coercitivi a tutela della salute pubblica e individuale purché disposti con legge (“Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”). A sua volta l’art. 16 consente che la legge stabilisca in via generale limitazioni alla libertà di circolazione per motivi di sanità o di sicurezza.
Come quasi sempre nelle questioni di diritto – un complesso di regole intimamente connesse alla realtà della vita quotidiana –, occorre scendere dall’astratto al concreto (“Da mihi factum, dabo tibi jus” sintetizzavano gli Antichi). Il che comporta la necessità di previamente accertare se la situazione sanitaria del contesto nazionale (o, eventualmente, di quello più ristretto preso in considerazione) sia, di fatto, caratterizzata dalla presenza di patologie gravemente incidenti sulla salute collettiva e individuale e, in contemporanea, di medicamenti (nella fattispecie vaccini) in grado di contrastarle. Ugualmente se questa situazione sanitaria presenti caratteristiche tali da poter trarre giovamento dalla imposizione di limiti alla libertà di circolazione.
Partiamo dalla coercibilità delle vaccinazioni. Una questione che, dovendo avere ad oggetto ogni singola sostanza da iniettare, ha, in fatto, natura molto specifica e, in quanto tale, può trovare risposta non nei precedenti riguardanti altri vaccini e altre patologie (vaiolo, morbillo, pertosse ecc.), ma esclusivamente nella specifica patologia da prevenire o contrastare, negli studi e nelle sperimentazioni che ne hanno consentito il varo, nei controlli effettuati dalle autorità a ciò delegate secondo le modalità e formalità prescritte, nella sua composizione, nel suo modus operandi. E, ovviamente, sugli effetti, positivi o negativi, via via riscontrabili.
Vaticano vs Zan
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- Pubblicato Lunedì, 05 Luglio 2021 00:02
di Francesco Mario Agnoli
Martedì 22 giugno si è appreso che il 17 giugno, per conto e a nome della Santa Sede, Mons. Paul Richad Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, ha trasmesso al governo italiano, una nota verbale di protesta per segnalare che alcuni contenuti della proposta legislativa contro l’omotransfobia nota, dal nome del suo primo proponente, come disegno di legge Zan , attualmente all’esame del Senato (dopo essere stata approvata dalla Camera), comporta violazioni del Concordato fra Stato e Chiesa, così come revisionato nel 1984. Le violazioni riguarderebbero (ma il condizionale è chiaramente di troppo) in particolare la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato.
Un’iniziativa sicuramente inaspettata. Tanto da un mondo cattolico, provato e intimidito da quella che, in maniera sempre più evidente nel periodo della pandemia da Covid 19 e del conseguente lockdown, è stata da molti sentita come una eccessiva remissività della Chiesa nei confronti dello Stato (iniziale totale chiusura dei luoghi di culto, rinuncia a troppe tradizionali celebrazioni, sostituzione all’ingresso nelle chiese dell’amuchina all’acqua benedetta ecc. ecc.). Quanto da parte di tutto quel mondo, politico e culturale del “pensiero unico”, sedicente “laico”, che ha proposto e sostiene come irrinunciabile il disegno di legge Zan. E’ di quest’ultima reazione, tutta all’insegna dell’ingerenza di un’entità estranea in vicende riservate alla sovranità dello Stato italiano, che intendo qui occuparmi, prendendo a riferimento, come tipiche, le dichiarazioni del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico e dello stesso on. Alessandro Zan. Il primo si è affrettato, a mettere in campo l’assoluta libertà del legislatore, presentato, in quanto tale, come legibus solutus. Difatti: “Il Parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente quello che voglio votare. Il Ddl Zan è già passato alla Camera e adesso è in Senato, noi come Parlamento non accettiamo ingerenze. Il Parlamento è sovrano e tale rimane sempre”.
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