In Messico l'Avv. Amato ed i Giuristi per la Vita ricevono un importante riconoscimento
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- Pubblicato Venerdì, 11 Novembre 2016 00:23
Con grandissimo onore pubblichiamo la lettera appena ricevuta dal nostro Presidente avv. Gianfranco Amato che si trova ancora in Messico per un'importante missione:
"Carissimi,
Devo comunicarvi una notizia importante.
Ieri ho tenuto una Lectio Magistralis all'Università Del Pedregal di Città del Messico, invitato dal Rettore Prof. Avv. Armando Martinez Gomez, che è anche Presidente degli Avvocati Cattolici del Messico....
Alla fine della Lectio, abbiamo solennemente sottoscritto una convenzione di collaborazione, di cui vi allego foto del solo frontespizio perché è composta da diverse pagine.
Farò avere quanto prima la copia integrale in PDF.
Manderò i video della sottoscrizione e della mia firma sul Libri d'Onore degli invitati illustri dell'Università.
Si tratta del primo riconoscimento ufficiale a livello internazionale dei Giuristi per la Vita, la prima forma convenzionata di collaborazione.
L'Avv. Gianfranco Amato in Messico contro il matrimonio egualitario
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- Pubblicato Venerdì, 11 Novembre 2016 00:06
Cominciano ad arrivarci le prime foto e materiale dell'importante missione dell'avv. Gianfranco Amato in Messico, arruolato dalla Conferenza Episcopale Messicana per sostenere la bocciatura della legge sul matrimonio "igualitario".
Il programma e' estenuante ma entusiasmante ed è orgoglioso (e noi con lui e per lui) di essere stato chiamato come testimone italiano di quel movimento che anche da noi ha portato milioni di persone nelle due bellissime piazze romane per dire: NO... alla teoria gender nelle scuole e NO alle unioni civili omosessuali. Grazie avv. Amato per il suo grandioso impegno e per la grandissima missione che le e' stata affidata!
DOMENICA 6 NOVEMBRE
ore 11.00
Città del Messico
conferenza presso l’Università Anahuac Poniente
MARTEDI’ 8 NOVEMBRE
ore 14.00
Città del Messico
Camera dei deputati
pranzo e conferenza con decine di parlamentari cattolici
MARTEDI’ 8 NOVEMBRE
ore 18.00
Città del Messico
Conferenza presso la
Rectoria Nuestra Señora de Covagodonga.
LE ELEZIONI FANTASMA E IL FANTASMA DEL SENATO
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- Pubblicato Giovedì, 10 Novembre 2016 23:46
di Francesco Mario Agnoli
Domenica 9 ottobre si sono svolte, secondo le procedure previste dalla legge Delrio, le elezioni dei componenti dei Consigli delle Città Metropolitane (di fatto la nuova denominazione delle “abolite” provincie) di Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino, ma pochi se ne sono accorti, perché, al contrario di quanto avveniva per le provincie, che coinvolgevano direttamente (come vuole la democrazia) i cittadini interessati, si tratta di elezioni di secondo grado, nelle quali tanto l'elettorato passivo quanto quello attivo spettano esclusivamente ai sindaci e ai consiglieri comunali dell'area metropolitana.
Tutto quindi nelle mani di oligarchie politiche locali, che se la sono detta e cantata fra di loro, nemmeno senza troppo impegno dal momento che nell'area metropolitana di Milano su un totale di 2.025 aventi diritto hanno votato solo in 1.510, lasciando sospettare o che, in mancanza di retribuzioni aggiuntive, gli incarichi non interessino o, più probabilmente, che ripartizioni e nomi fossero già stati decisi di comune accordo dalle segreterie dei partiti o che comunque il risultato fosse scontato. Non per nulla alcuni commentatori hanno parlato di “elezioni fantasma.
I cittadini che, pur confinati al ruolo di semplici spettatori, sono andati a cercare l'esito nelle pagine dei giornali hanno avuto un anticipo di quanto avverrà con l'elezione dei nuovi senatori, perché il sistema Delrio è molto simile a quello previsto dall'art. 2 della Riforma costituzionale Renzi-Boschi (“I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori”). Anche in questo caso il “popolo sovrano” potrà cercare, se ne avrà voglia, sui quotidiani o in internet nomi e appartenenze dei senatori che altri avranno scelto per lui. In sostanza un'anticipata e plastica smentita dell'affermazione renziana che la riforma costituzionale esalterà la sovranità popolare.
Se vince il Sì, il popolo potrà esprimersi ancora meno
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- Pubblicato Giovedì, 10 Novembre 2016 23:36
Domenica 9 ottobre si è votato per eleggere i Consigli delle città metropolitane. Non si è trattato di elezioni da poco, visto che i Consigli metropolitani hanno competenze importanti e territorialmente estese, sui principali capoluoghi italiani (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, e altri). In base a quanto previsto dalla legge Del Rio, si è trattato di elezioni indirette, cosiddette di secondo grado, visto che a votare non sono stati i cittadini ma gli stessi consiglieri e sindaci nominati alle ultime tornate amministrative. Chi si è accorto di queste elezioni? Quali giornali ne hanno dato notizia? Quanti cittadini che risiedono all’interno delle aree metropolitane hanno seguito le sorti di un voto che determinerà le scelte e le sorti dei territori delle più importanti città italiane nei prossimi anni?
Ma tutto ciò che cosa c’entra con la riforma costituzionale? C’entra, perché rende l’idea della situazione che si verrà a creare se passasse la riforma costituzionale, con riferimento al nuovo Senato. Nessuno si accorgerà dell’elezione di tale ramo del Parlamento, che verrà formato - e di volta in volta sostituito nei singoli componenti - senza che i cittadini ne sappiano nulla. Nonostante questo, però, continuerà a partecipare all’approvazione di alcune delle leggi più importanti e concorrerà ai rinnovi delle cariche delle istituzioni più significative della Nazione, nel sistema di pesi e contrappesi tra i poteri costituzionali. E’ evidente l’alterazione del principio di rappresentanza democratica previsto dall’art. 1 Cost. (“la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forma e nei limiti della Costituzione”), perché la riforma - come è noto - prescrive la nomina di 95 dei circa 100 senatori tra i sindaci e i consiglieri regionali, da parte dei consigli delle regioni italiane. Ciò accade in un quadro di complessiva debolezza della partecipazione democratica, data dalla sempre più scarsa propensione al voto da parte dei cittadini.
QUESTA RIFORMA CONSEGNERÀ L’ITALIA ALLE LOBBY
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- Pubblicato Venerdì, 23 Settembre 2016 16:05
Con l’intervento dell’avvocato Francesco Farri prosegue la collaborazione del Centro studi Livatino (www.centrostudilivatino.it) tesa a illustrare i passaggi più significativi della riforma costituzionale e a sottolinearne i profili problematici, allo scopo di avvicinarsi alla scadenza del voto referendario avendo consapevolezza dei contenuti delle modifiche, e lasciando da parte gli slogan.
Negli ultimi mesi, si sono levate, anche dall'estero, molte voci provenienti dal mondo dell'economia, della finanza, dei social networks e, da ultimo, anche della diplomazia, le quali hanno dipinto la riforma costituzionale italiana come ultima chance per il salvataggio del sistema Italia. Per converso, il presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, ha denunciato che «la modifica della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza», a scapito degli interessi dei cittadini italiani. Di chi fidarsi?
Importanti indicazioni giuridiche per la risposta possono trarsi in quello che, a riforma approvata, diverrebbe il nuovo articolo 72, comma 7 della Costituzione. Nel cervellotico quadro dei nuovi procedimenti legislativi, la nuova Costituzione ne introduce uno per cui il governo, «indicando» un disegno di legge come «essenziale per l'attuazione del programma di governo», può in sintesi ottenere dalla Camera la definitiva approvazione delle proprie proposte entro tre mesi (giorni 5 + 70 + 5 + 15), prorogabili di due settimane in casi di particolare complessità. Potrebbe osservarsi: è giusto che in certi casi sia riconosciuta al governo una corsia preferenziale in Parlamento!
L'AVV. AMATO INTERVISTATO DA FETV Canal 5
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- Pubblicato Martedì, 23 Agosto 2016 10:25
Mentre era a Medjugorje, in occasione della confernza del 16 agosto, il Presidente dei Giuristi per la Vita ha rilasciato una lunga intervista in lingua spagnola per la rete televisiva cattolica panamense FETV Canal 5, che verrà messa in onda nella trasmissione "Enfoque Semanal", molto seguita non solo a Panama ma in tutta l'America Latina.
Un momento dell'intervista